Lewis Hamilton vince il GP di Russia e conquista la vittoria numero 70. Una vittoria resa possibile grazie al favore di Bottas che al 25° passaggio lo ha fatto passare per via dell’ordine di scuderia arrivato da Allison. Vettel, terzo, limita i danni ma vede allontanarsi quasi definitivamente il titolo mondiale.
La Mercedes è padrona della Russia. L’entrata in calendario del circuito di Sochi ha coinciso con l’inizio dell’era turbo-ibrida e da li solo la casa dalla stella a tre punte ha vinto. Un tracciato in cui il DNA della Mercedes mostra tutti i suoi punti di forza. Dopo un sabato che ha visto Bottas in pole davanti a Hamilton, la casa di Stoccarda conquista le prime due posizioni anche in gara con una prestazione fenomenale che ha messo in mostra tutta la competitività delle W09EQ Power+.
La Ferrari chiude così come è partita: 3° con Vettel e 4° con Raikkonen.
Il team di Maranello ha provato a rovinare i piani in gara alla Mercedes durante le fasi dei pit stop. La Ferrari ha provato la tattica dell’undercut con Vettel che è rientrato un giro prima rispetto a Hamilton
L’undercut è riuscito ma la Mercedes era troppo veloce e Hamilton ha riconquistato la posizione in pista.
La gara per le prime posizioni si è decisa tutta li. Tra i giri 12 e 16 Bottas, Hamilton e Vettel hanno effettuato la loro unica sosta, passando dalle gomme Ultrasoft alle Soft.
Una strategia obbligata che non lasciava spazio ad altre inventive.
Al giro 25 però l’episodio controverso del GP. Sotto ordine preciso di James Allison, direttore tecnico della Mercedes, Valtteri Bottas lascia passare platealmente Lewis Hamilton.
Un episodio che ha ricordato a tanti l’ultimo giro del GP d’Austria del 2002 quando Barrichello lasciò passare Schumacher negli ultimi metri del GP su richiesta del tandem Todt/Brown.
Su richiesta di spiegazioni la squadra ha fatto cenno a un probabile consumo anomalo delle gomme di Hamilton causa blistering. Una bugia visto che a pochi giri dal termine Bottas ha fatto domanda di poter ripassare Hamilton. La squadra ha risposto negativamente con grande disappunto del finlandese seguito da momenti al limite dell’imbarazzo nel post gara e nel podio.
Grande gara invece per le due Red Bull. Le due RB14 sono partite dal fondo per le grandi penalità cumulate in seguito alle sostituzioni complete delle loro PU.
Verstappen, che oggi compie 21 anni, ha chiuso in quinta posizione, compiendo una gara capolavoro con un primo stint lunghissimo su gomme soft. L’olandese ha anche comandato agilmente la gara per molti giri prima di rientrare per la sosta obbligatoria e ha regalato spettacolo con i numerosi sorpassi effettuati.
Ricciardo ha chiuso sesto, ma distante dal suo team mate. Un Ricciardo che ormai corre da separato in casa.
Charles Leclerc, fresco di annuncio Ferrari per il 2019, ha conquistato un’ottima settima posizione. Il monegasco ha mostrato ancora una volta tutta la sua classe battendo sonoramente il suo compagno di squadra Ericsson, 13°.
Gara consistente per Magnussen, ottavo, che conquista punti preziosi per la sua Haas. Il danese ha tenuto dietro le più veloci Force India, Pérez e Ocon nell’ordine, per più di metà gara.
Brutta gara delle Renault con Hülkenberg 12° e Sainz 17° che sembrano aver perso lo smalto di inizio stagione nonostante le continue novità sfornate a Estone.
Fuori dai punti ancora una volta le McLaren e le Williams che dimostrano ancora di essere le ultime due della classe.
Da segnalare il ritiro delle due Toro Rosso nelle fasi iniziali del GP. Gasly e Hartley sembrano aver sofferto di un simile problema meccanico nel retrotreno. Entrambe le vetture hanno subito un pesante bloccaggio del posteriore in frenata con conseguente testacoda.
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