Un marchio importante nel panorama mondiale, certamente, che non ha ancora preso in considerazione il suo sbarco all’interno del mondo della Formula 1, ovvero il campionato automobilistico più famoso e calamitante del mondo. I fan di Hyundai resteranno ancora delusi, per un po’, perché il progetto F1 non è neanche partito in seno alla Casa coreana. Il futuro è un mistero e potrebbe aprire, con le giuste basi, l’approdo nel Circus degli asiatici che per ora sono fortemente concentrati nel rally. La conferma è arrivata direttamente da Cyril Abiteboul.
F1, le parole del Presidente di Hyundai Motorsport: “Per ora concentrati sul WRC”
“Entrare sempre più nel mondo delle competizioni automobilistiche? Stiamo valutando – ha spiegato ai media il Presidente di Hyundai Motorsport, Cyril Abiteboul, dopo il Rally finlandese – siamo un marchio globale, il terzo produttore di auto se si sommano i volumi di Kia e Genesis, con oltre sette milioni di auto vendute. Di conseguenza abbiamo la profondità e la portata in termini di quota di mercato, in termini di capacità finanziaria, per fare di più. La chiave per noi è come migliorare il nostro prodotto e come migliorare e imparare la tecnologia attraverso il motorsport, quindi tutto ciò che può ci aiutare in questo settore sarà preso in considerazione. Per ora non è stata presa alcuna decisione, l’unica decisione e l’unico obiettivo è essere qui nel WRC e vincere qui, saremo qui anche l’anno prossimo, per il resto sono discussioni in corso“.
“Formula 1? Non siamo ancora pronti…”
“Penso che non siamo pronti – ha confermato successivamente con grande onestà – credo che la Formula 1 sia un mondo a sé stante, che per prendere in considerazione la Formula 1 oltre che come sponsor – poiché siamo molto autentici in quello che facciamo, quindi non abbiamo interesse a pagare i conti di qualcun altro, non è il nostro stile, non vogliamo essere uno sponsor – se non vogliamo essere uno sponsor allora dobbiamo avere il controllo della tecnologia. Quindi è chiaramente qualcosa per cui non siamo pronti; non è qualcosa che ci interessa, forse nel futuro a lungo termine, ma è qualcosa per cui non siamo assolutamente pronti nel breve. L’unico ingresso possibile sarebbe quello del 2031, ma non sto dicendo che abbiamo deciso per quell’anno. Semplicemente è un processo di cinque anni. Si può fare l’esempio dell’Audi, che per il 2026 ha deciso di entrare nel 2021“.
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