Formula 1 | I nostri eroi senza mantello ma con il casco

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Di Redazione Metropolitan

Quando ci lascia un pilota, a noi appassionati sale una sensazione di vuoto, con la mente che viaggia ai piloti del passato.

Formula 1 Hubert – Durante lo scorso week-end di F2 abbiamo assistito al bruttissimo incidente di Anthoine Hubert, con Correa che non ha potuto nulla per evitare il peggiore degli esiti. Il ventiduenne dell’Academy Renault non ce l’ha fatta e ha lasciato ancora una volta un vuoto incolmabile nei cuori di noi appassionati.

Formula 1 Hubert – Vivere per sempre nel cuore degli appassionati

Dopo Jules Bianchi ci lascia un altro pilota con una prospettiva incredibile, un futuro pilota di F1. Ci lascia un ragazzo che come molti di quella età continua a sognare, ma con la testa di chi è ad un passo dall’obiettivo. Quel sogno che in quella curva storica ti è stato portato via. Chissà quante volte hai sognato di fare la Source, poi giù in discesa verso l’Eau Rouge, in piena percorrere il Raidillon… Eh si proprio lei. Chissà quante volte hai sognato di vincere, di fare il sorpasso perfetto, o anche di scendere dalla macchina dopo un brutto crash. Forse quello non lo avrai sognato Anthoine, ma lo abbiamo fatto noi veri appassionati ieri.

Formula 1 Anthoine Hubert Formula 2
Anthoine Hubert alla sua prima vittoria in Formula 2 a Montecarlo – Photo Credit: Formula 2

Abbiamo sperato, con le lacrime agli occhi, di leggere qualcosa di positivo sulle tue condizioni. Ma come un macigno che ti colpisce in pieno petto abbiamo aperto con paura il comunicato ufficiale FIA per poi leggere quello che non avremmo mai voluto. Alcuni di noi erano in macchina, altri comodamente sul divano ed altri a lavoro ma ogni APPASSIONATO VERO ieri ha riletto più e più volte quella comunicazione terribile prima che una lacrima gli rigasse il viso, mentre la mente viaggiava al passato. Moltissimi veri appassionati ti salutano con un magone che abbiamo dovuto patire già troppe volte… a presto Anthoine!

Formula 1 Hubert – Via i tifosi da stadio

Con l’amaro in bocca c’è una parte di me che mi porta a parlare di una piaga della F1 moderna. Siamo arrivati ad un punto in cui la nostra F1 è malata. Siamo invasi da tifosi da stadio, che non seguono la F1 da molto tempo e che non sanno cosa sia stare in macchina a 300 km/h. Persone che quando vedono un pilota che non sia il suo beniamino nel muro esultano come un gol. Un esempio lampante lo abbiamo avuto sabato, proprio poche ore prima dell’incidente di Hubert: Hamilton contro il muro e un boato dagli spalti colorati di arancione.

Un pubblico splendido che balla e canta ma che non si rende conto che ha impattato le barriere a più di 200 km/h. Un pubblico splendido che colora le tribune con fumogeni e colori ma che non ha la vera passione per questo sport, che non si presenta in pista a vedere le categorie minori. Il pubblico più bello mai visto ma che non sa cosa significhi soffrire per la morte di un pilota. La F1 è malata ed è arrivato il momento di riempire gli autodromi di appassionati, che si mettono le mani nei capelli ad ogni minimo incidente. La F1 ha bisogno di veri appassionati, non di tifosi da stadio.

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Casco di Anthoine Hubert – Photo Credit: F1 TV

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