Si potrebbe definirlo il GP degli enigmi e dei dubbi il prossimo appuntamento a Silverstone (Gran Bretagna) per la Ferrari, sede del round del Mondiale 2021 di F1. Sullo storico tracciato britannico la Rossa andrà in cerca di una identità che in questo 2021 di transizione si fa fatica a inquadrare: monoposto che va meglio in qualifica o in gara?
Fino agli appuntamenti in Stiria si sarebbe parlato essenzialmente di time-attack, ricordando le due pole-position del monegasco Charles Leclerc a Montecarlo e a Baku (Azerbaijan).Tuttavia, sulla pista di Spielberg i tecnici del Cavallino Rampante hanno cercato di trovare delle soluzioni all’eccessivo degrado delle mescole sulla durata, ma il risultato non è stato dei migliori: a una maggior consistenza nella corsa domenicale si è dovuto associare una prestazione pura altamente deficitaria.
Il tracciato di Silverstone, dal punto di vista tecnico, risulta essere molto interessante perché è composto da tratti molto veloci e altri piuttosto guidati dove la trazione meccanica, garantita anche da un ottimo sfruttamento delle mescole, è fondamentale. Parlando di trazione questo aspetto potrebbe sorridere alla monoposto di Maranello, ma c’è però da considerare il fattore Power Unit e un avantreno tutt’altro che efficiente che su una pista con tanti curvoni veloci potrebbe rappresentare una criticità di non poco conto.
Punti interrogativi resi tali anche dall’introduzione in questo weekend della Sprint Race, gara del sabato che assegnerà dei punti mondiali e nello stesso tempo andrà a delineare la griglia di partenza della corsa domenicale. Oltre a ciò, Pirelli porterà una nuova gamma di pneumatici con una carcassa più robusta per rispondere in maniera efficace alle direttive della FIA. Dal momento che in questo momento non c’è la possibilità di assicurare il monitoraggio in tempo reale delle condizioni degli pneumatici in utilizzo fino a quando non sarà introdotto per tutti i team il sensore standard a partire dal 2022, si è pensato a questa soluzione dopo quanto accaduto a Baku con le rotture delle gomme posteriori sulle vetture di Max Verstappen e Lance Stroll.