Le colonnine di ricarica per auto elettriche sono molto più semplici da utilizzare di quanto si possa immaginare. Al giorno d’oggi, in Italia l’uso delle vetture a zero emissioni è ancora abbastanza limitato, ma il fenomeno sta comunque crescendo. In pratica, è sufficiente compiere un’operazione simile a quella della ricarica di uno smartphone per portare a termine il compito.

Cosa bisogna fare per utilizzare le colonnine di ricarica in maniera ottimale? Sono sufficienti pochi e semplici passaggi per fare in modo che la propria vettura elettrica sia alimentata a dovere. Scopriamo insieme quali step vanno compiuti.

Come utilizzare al meglio una colonnina di ricarica

Le colonnine elettriche necessitano della massima attenzione per un funzionamento senza intoppi. Per sfruttare appieno le loro potenzialità, è sufficiente disporre di un apposito cavo e collegare la propria vettura alla relativa stazione. Basta inserire le prese rispettive per fare in modo che il sistema si attivi, iniziando a ricaricare la vettura.

L’operazione di ricarica può essere effettuata nel proprio box auto, ovviamente se si dispone di spazi e attrezzature adeguati al contesto. In alternativa, ci si può recare anche presso una stazione in strada. Nel caso specifico, la prima cosa da fare è collegarsi a Internet per visualizzare le singole colonnine e trovare quella più vicina. Quindi, si procede al parcheggio del veicolo e al collegamento dei cavi.

Ogni gestore delle stazioni pubbliche mette a disposizione una card di ricarica, una tessera magnetica dall’aspetto simile a una carta di credito che permette lo sbloccaggio dello sportello di ciascuna stazione. È proprio questa la principale differenza rispetto a un normale rabbocco di carburante, con il display che verifica la quantità di kilowatt-ora assorbiti dalla batteria in tempo reale.

La possibilità di ricaricare l’auto elettrica anche a casa

Come si può intuire, l’uso delle colonnine di ricarica per auto elettriche è estremamente semplice, anche se bisogna prestare attenzione alla compatibilità delle varie prese. Tuttavia, per aggirare questo problema, è possibile effettuare la ricarica a casa con estrema facilità.

Infatti, è sufficiente collegare la vettura a zero emissioni a una presa elettrica per completare l’operazione all’interno del proprio box personale, senza alcuna differenza rispetto a qualsiasi colonnina pubblica. Tuttavia, per facilitare il proprio compito, è possibile installare una stazione dedicata. Quest’ultima si rivela molto utile per tenere i consumi sotto controllo e regolare la potenza della ricarica.

Allo stesso tempo, un accorgimento simile può fare la differenza in merito ai controlli remoti. Infatti, grazie al collegamento di uno smartphone, è possibile monitorare tutte le operazioni di ricarica e fare in modo che raggiunga la massima efficienza. Ad ogni modo, anche in questo caso, non mancano i piccoli fattori di criticità da tenere sotto controllo.

Per effettuare la ricarica a domicilio, bisogna prestare attenzione alla potenza del proprio contatore. Se questa è pari a 3 kilowatt-ora, ossia è standard, bisogna pensare a un incremento della potenza per gestire al meglio la propria stazione personalizzata. In alternativa, ci si può affidare a un sistema basato sulla tecnologia smart charging e gestire al meglio l’erogazione dell’elettricità nella vettura.

Quanto tempo è necessario per ricaricare l’auto elettrica con la colonnina

Per completare la ricarica dell’auto con la colonnina, serve un determinato arco di tempo che varia a seconda di diversi parametri. In primo luogo, tocca prestare attenzione alla potenza dell’impianto, oltre a quella relativa al caricabatterie interno della vettura. Inoltre, bisogna monitorare le batterie dell’auto e le tipologie di cavi. Tutti questi fattori contribuiscono a incrementare o diminuire i tempi necessari.

Molto dipende anche dal tipo di vettura che deve essere ricaricato. Se la potenza della batteria della vettura aumenta, anche i tempi di ricarica crescono di pari passo. A livello nazionale, la maggior parte delle colonnine di ricarica garantisce una potenza pari a 11 o 22 kW, con la prospettiva di ricaricare la maggior parte delle automobili nel giro di una o due ore. Anche i più piccoli dettagli possono modificare questo dato.

Quando costa ricaricare l’auto elettrica presso le colonnine

Ovviamente, quando si pensa alla ricarica di un’auto elettrica, è essenziale verificarne i costi. Questi ultimi sono a loro volta piuttosto variabili, dato che ciascun distributore definisce tariffe appropriate. Inoltre, ciascuna modalità viene dettata da un prezzo da stabilire in perfetta autonomia.

Chi effettua una ricarica presso una colonnina a domicilio può basarsi sulla corrente elettrica della propria abitazione, con i costi che si ripercuotono sulla bolletta. Dando invece un’occhiata alle colonnine pubbliche, è necessario prestare attenzione ai consumi effettivi e ai tempi di sosta. Tuttavia, non mancano le aziende che propongono servizi di ricarica gratuita per fidelizzare nuovi clienti.

Nella maggior parte dei casi, la ricarica presso una stazione pubblica ha un costo che si aggira sui 25 euro al mese senza limiti di ricarica. Chi predilige l’uso domestico può effettuare una ricarica spendendo 5 euro per circa 150 chilometri di autonomia. Naturalmente, le spese sono solo orientative e le variabili pressoché infinite.

La situazione globale delle colonnine di ricarica

La tecnologia inerente le colonnine di ricarica vive una fase di continua evoluzione. L’autonomia garantita delle batterie cresce senza sosta e la diffusione delle stazioni aumenta a vista d’occhio. La Cina è il Paese nel quale i punti di ricarica sono più diffusi a livello globale, davanti al continente europeo e agli Stati Uniti.

Ad ogni modo, la situazione in Italia sembra andare ancora un po’ a rilento a causa di clienti piuttosto restii all’abbandono dei motori a combustione. Dal 2035, le vetture immatricolate nell’Unione Europea dovranno avere tutte zero emissioni. Il lavoro va avanti per rispettare al meglio questa scadenza ed evitare qualsiasi deroga. Nei prossimi anni, dovrebbero esserci ulteriori aggiornamenti in merito a un’esigenza essenziale per la salvaguardia dell’ambiente.