Durante un memoriale per il Roland Garros vinto 11 anni fa, alla tv Svizzera SRF Severin Luthi, collaboratore nonché amico di Roger Federer, ha rivelato che il recupero «Non sta andando come speravamo. È più lento di quanto pensassimo». Ci sono buone possibilità che il circuito riparta tra agosto e settembre, ma rischia di farlo senza lo svizzero. Certo, ci sono ancora diverse settimane per recuperare al 100%, ma Federer ormai è fermo da 4 mesi. Una convalescenza così lunga a questa età, tenendo in considerazione una serie di altri fattori, fa pensare che potrebbe non mancare molto al giorno in cui Federer appenderà la racchetta al chiodo.
Federer vicino al ritiro?
McEnroe 33 anni, Lendl 34 anni, Edberg 30 anni, Becker 32 anni, Sampras 32 anni, Agassi 36 anni. Questa l’età a cui alcuni grandissimi tennisti si sono ritirati. Certo, le storie cliniche e personali sono tutte diverse, ma ciò offre un quadro chiaro di quando, negli ultimi 40 anni di tennis, i grandi giocatori erano soliti ritirarsi. Certamente sarebbe stato anormale vedere un 39enne (39 li compirà esattamente tra due mesi) come Roger Federer ancora in grado di primeggiare con i più forti. È vero, adesso rispetto a 20-30 anni fa si parla più di atleti, con una preparazione diversa, ritmi diversi, diete diverse. Si tratta però, nel caso di Roger, di atleti che hanno avuto una carriera decennale vissuta sempre (o quasi) ad altissimi livelli.
Non dimentichiamoci che quasi un anno fa Sua Maestà aveva giocato la finale di Wimbledon più lunga della storia contro il giocatore che forse più di tutti incarna l’ideale di tennista-atleta, Novak Djokovic. Quindi sì, ai ritmi del tennis moderno, che Roger Federer sia ancora così competitivo è abbastanza anormale. E il suo ginocchio ne è la prova più lampante; a questa età, con la carriera che hai fatto, diventa difficile non farsi male. Federer questo lo sapeva anche prima, e infatti aveva deciso di centellinare la sua presenza ai tornei del 2020. Uno dei fattori che aveva influito sicuramente era stata la voglia di partecipare alle Olimpiadi di Tokyo per puntare a quell’oro che manca nel suo palmarès.
Lo spostamento delle Olimpiadi all’estate 2021 potrebbe da un lato convincere lo svizzero a rimanere sui campi anche tutto il prossimo anno; dall’altro lato, se le condizioni fisiche non miglioreranno, potrebbe rinunciare alle Olimpiadi e quindi agevolare la decisione del ritiro. D’altronde lui ha sempre manifestato la sua voglia di continuare a giocare pur rimanendo a grandi livelli. Non gli piace perdere, e passare un anno a uscire tra il primo turno e i quarti di finale non sarebbe un’eventualità a lui gradita. Inoltre la lunga convalescenza (Federer non è stato così fermo dall’operazione del 2016) e l’incertezza generata dalla pandemia lo hanno tenuto lontano dalla racchetta per troppo tempo, facendogli perdere le motivazioni per farlo.
Qualche settimana fa a tal proposito aveva dichiarato che il tennis non gli mancava, alimentando non pochi pensieri negativi nella mente di milioni di fan. Dubitiamo però che effettivamente Federer si sia disinnamorato del tennis e che non farà quanto meno un tentativo di rientro prima di pensare di concludere una carriera storica. Da appassionati ci auguriamo che questo avvenga quanto più tardi possibile, consci però del fatto che se dovesse tornare a giocare quest’anno, potrebbe essere l’ultima occasione per apprezzare le sue gesta.