Federico Buffa in scena al Teatro Alighieri con Il rigore che non c’era, viaggio nella storia più recente attraverso la parabola calcistica

Di e con Federico Buffa e Marco Caronna e con Jvonne Giò
Alessandro Nidi (pianoforte), regia di Marco Caronna, una produzione International Music and Arts. L’evento fa parte del calendario di spettacoli della Stagione dei
Teatri di Ravenna.

Che gli uomini non siano del tutto padroni del proprio destino, lo hanno già pensato e scritto in tanti. Raccontarlo in due ore di spettacolo, usando la parabola del calcio, non ancora, o almeno non così bene come Federico Buffa, in scena sabato 14 dicembre all’Alighieri di Ravenna, in Il rigore che non c’era.

Il sipario si apre su un interno buio con un esagitato speaker radiofonico (Marco Caronna) e un pianista disorientato (Alessandro Nidi)  alla ricerca disperata di idee per un nuovo programma. Entra Buffa, nei panni di un avvocato, che li deve aiutare e commette proprio un calcio di rigore, che da adesso in poi diventa metafora della vita per tutta la durata dello spettacolo.

FEDERICO BuFFA (C) RAVENNTEATRO
FEDERICO BuFFA (C) RAVENNTEATRO

La narrazione di Buffa è un viaggio veloce, come le partite di calcio, dove l’esito della gara si gioca in frazioni di secondi e un solo gesto può cambiare il destino di un uomo, di una squadra, di una società, di una nazione, di un popolo.

PELE' (C) DAL WEB
FEDERICO BuFFA
PELE’ (C) DAL WEB

Si parte con il millesimo goal di  Pelè, passando per le affinità tra Toro e Manchester United,  sconfinando nella parabola umana e sportiva di Cassius Clay. La sua conversione all’Islam, le sue dichiarazioni antiamericane, sì, ma non solo questo.

I BEATLES E CASSIUS CLAY (C) DAL WEB
FEDERICO BuFFA
I BEATLES E CASSIUS CLAY (C) DAL WEB

Non solo panegirici per il campione di pugilato che in barba al successo, ha scelto di contestare la guerra in Vietnam, ma anche calembour e leggerezza nell’ incontro con i Beatles nel 1964 e a cui è dedicato il graffito sullo sfondo del palco, raffigurante la copertina di Sergent Peppers. Preso di mira il povero Ringo Starr, capitato nel gruppo per caso, il musicista meno brillante.

RINGO STARR BEATLES (C) DAL WEB
FEDERICO BuFFA
RINGO STARR BEATLES (C) DAL WEB

D’altronde, dice Caronna, “che cosa ci si può aspettare da uno che porta in nome di un biscotto e di un dado?”.

La voce calda e malinconica di Jvonne Giò, nella parte dell’angelo che entra ed esce dalla stanza, invece, avvolge la narrazione di Buffa nelle atmosfere da club anni’70.

ELIS REGINA (C) A DUE VOCI
FEDERICO BOFFA
ELIS REGINA (C) A DUE VOCI

E’ Elis Regina che ci accompagna nel Brasile della repressione politica del governo golpista di cui ha criticato la ferocia. Che per umiliarla la costringerà con il ricatto a cantare l’inno nazionale in occasione dell’anniversario dell’indipendenza del Paese.

Il viaggio non si ferma. Un’altra regina, un altro decennio, il più oscuro della storia del ‘900: Billy Holiday che sfida le discriminazioni razziali, nel 1939, cantando Strange fruit.

BILLY HOLIDAY (C) DAL WEB
FEDERICO BuFFA
BILLY HOLIDAY (C) DAL WEB

A fare da contrappeso al coraggio degli artista c’è però sempre qualche azione apparentemente casuale, che in fondo sarebbe potuta non accadere ma è accaduta e che ha cambiato il corso della storia.

Buffa ricorda Adolf Hitler giovane soldato, scampato a un’ esecuzione, quasi per caso, perché all’ufficiale, “sembrava che su quel ragazzo impresentabile il destino si fosse già accanito fin troppo”. Se fosse morto sappiamo cosa sarebbe stato evitato.

WINSTON CHURCHILL (C) PANORAMA
FEDERICO BuFFA
WINSTON CHURCHILL (C) PANORAMA

E ancora: Winston Churchill eletto controvoglia primo ministro. Né lord Chamberalin re Giorgio VI lo avrebbero voluto. Poco amato dagli inglesi, imprevedibile e dedito all’alcol, l’Europa scampa alla dittatura nazifascista anche grazie a lui.

STANLEY KUBRICK (C) CAMERA LOOK
FEDERICO BuFFA
STANLEY KUBRICK (C) CAMERA LOOK

Non poteva mancare l‘allunaggio del 1969, in cui la scelta del cratere su cui mettere piede è stata decisiva. Di cui però lo spettacolo di Boffa sostiene l’ipotesi della filmato diretto da Stanley Kubrik. In barba al “grande passo per l’umanità”. Parole su parole, e tanta nostalgia da condividere in un teatro affollato.

Orari: lunedì 16 dicembre ore 21, Teatro Alighieri di Ravenna. Info e prenotazioni: info@ravennateatro.org

Anna Cavallo