FeST-Festival delle serie tv. Parla la direttrice artistica, Marina Pierri

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Di Redazione Metropolitan

Countdown per il FeST-Festival delle serie tv diretto da Marina Pierri e Giorgio Viario che si svolgerà a Milano negli ambienti della Triennale il 20, 21 e 22 Settembre. Una full immersion a 360° gradi nel mondo della serialità televisiva, con ospiti eccezionali e visioni in anteprima delle tv series del momento.

FeST-Festival delle serie tv– Alla solitudine del binge-watching casalingo si sostituisce il grande schermo installato nella Triennale e la possibilità di incontrare e dialogare con appassionati e autori dell’universo dello streaming. L’intento dei due direttori artistici è, infatti, quello di “creare un dialogo. Celebrare la collettività della serialità e lo scambio di opinioni”.

In attesa del taglio del nastro del Festival, noi della redazione abbiamo fatto una chiacchierata con la direttrice artistica Marina Pierri, che ci raccontato passioni e speranze per questa nuova rassegna in crescita.

MMI: Com’è nata l’idea di fare un festival incentrato sulle serie-tv?

M.P: L’idea è nata l’anno scorso da me e da Giorgio Viario. Abbiamo messo insieme varie entità in maniera tale da andare a costruire un festival, che ad oggi è prodotto da BDC e DUDE. Il concetto che sta alla base del festival è essenzialmente unire le persone, nello specifico: trovare delle serie trasversali che abbraccino diverse generazioni, diverse entità e che favorisca il dialogo.

MMI: Ormai ci troviamo in un’epoca dove la serialità televisiva ha dettato nuove regole di narrazione e storytelling. Secondo lei si è abbassato il muro che divide la cultura di serie A dalla cultura di serie B?

M.P: È una bellissima domanda che richiederebbe ore per una risposta esaustiva. In linea di massima, secondo me sì. Ai tempi della televisione lineare, (cioè quando esisteva solo il palinsesto televisivo per intenderci) la serie tv veniva considerata come un appuntamento settimanale che fosse più un passatempo ché un prodotto di qualità (nonostante anche all’ epoca vi fossero validi spunti). Poi, ovviamente, con il tempo le cose sono cambiate, sono nati i cosiddetti ‘drama’ e da lì in poi è stato tutto in discesa. I drama hanno contribuito un po’ ad abbassare quello che era concepito il muro invalicabile della cultura di serie A. Per quanto mi riguarda le serie tv non hanno nulla da invidiare alla letteratura o al cinema, sono il prodotto di una società in divenire e meritano la giusta importanza e attenzione in quanto espressione contemporanea.

MMI: Il tema di questo anno è Breaking Stereotypes. Un tema importante quanto delicato.

M.P: Quello che vogliamo far capire io e Giorgio è che non ci troviamo di fronte a delle semplici serie tv. Sono dei veicolo che possono sempre favorire un dialogo circa i valori che adesso sono scottanti quali parità, uguaglianza, identità. La serialità è estremamente pervasiva, penetra nelle nostre case quotidianamente perché facilmente fruibile da chiunque, quindi  ho la convinzione di credere che accompagni inconsciamente qualsiasi appassionato nella sua routine e suggestioni delle attitudini. In questo senso il fenomeno ha dei suoi connotati unici.

MMI: Il linguaggio seriale ha sicuramente facilitato la diffusione di tematiche ‘scottanti’ nel nostro paese. Eppure molto c’è ancora da fare, perché molte serie tv in Italia non sono prodotte come in America.

M.P: Io voglio spezzare una lancia a favore della nostra televisione pubblica. Al festival sarà presente Rai fiction, e noto un cambiamento negli argomenti, nei personaggi che sono molto attuali e vicini alla nostra contemporaneità. Credo che ci sia una metamorfosi a tutto campo: una grande spinta alla pluralità di voci e alla molteplicità dei punti di vista. Quest’anno avremo un’importantissima sezione Industry che si comporrà in una sessione di due giorni non-stop dove si affronteranno temi come questi.

MMI: Puoi darci qualche anticipazione sulle serie tv che verranno proiettate in anteprima?

M.P: Una delle serie tv è Euphoria-interpretata da Zendaya, trailer qui-, che arriverà su Sky Atlantic il 26 Settembre. Una teen series a mio avviso molto interessate, che parla di argomenti molto discussi oggigiorno ovvero l’identità sessuale e il corpo femminile. Io la considero una delle teste d’ariete di questo festival.

Scena Euphoria. Photo Credit: dal web
Scena Euphoria. Photo Credit: dal web

MMI: La tua serie-tv preferita?

M.P: Io sono una avvocatessa delle serie create e dirette da donne. Purtroppo sono ancora troppe poche e auspico affinché a livello internazionale le donne nel cinema vengano riconosciute e vengano valorizzate con i dovuti riconoscimenti. Comunque, per fare dei nomi: The OA, Fleabag, Killing Eve , Russian Doll, tutti lavori molto importanti per quello che concerne la visione autoriale femminile, che, ad oggi, è ancora una conquista.

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