Festa dei Lavoratori, primo maggio: la celebrazione volta al ricordo delle lotte per i diritti dei lavoratori nata, originariamente, per la riduzione delle ore lavorative.
Festa dei Lavoratori, primo maggio: origine di una lotta per i propri diritti
Le radici riguardanti la Festa dei Lavoratori, celebrata ogni primo maggio, sono da ricercarsi nella Rivoluzione industriale. A questo periodo risalgono significative manifestazioni per i diritti degli operai all’interno delle fabbriche. Tali insorgenze avvennero per opera dei Knights of Labor, negli Stati Uniti d’America. L’auspicio fu quello di ottenere una riduzione delle consuete otto ore lavorative giornaliere. Una speranza divenuta realtà: il 1 maggio 1867, in Illinois, l’auspicata riduzione delle ore lavorative si tramuta legge. La conquista delle otto ore lavorative si diffonde sull’intero suolo statunitense arrivando a Chicago. Qui, però, genera repressioni.
Il 1 maggio 1886 la Federation of Organized Trades and Labour Unions decise che tale data fosse il limite di scadenza per estendere la legge in tutto il territorio americano; pena l’astensione dal lavoro, con uno sciopero generale. Lo sciopero si trasformò in tragedia: la polizia giunse con l’ordine di reprimere la manifestazione. Il tumulto provocò morti e feriti. Gli eventi accaduti a Chicago assunsero rilevanza sia a livello locale dove, successivamente, si organizzeranno celebrazioni di lutto, sia a livello nazionale. La data del 1 maggio pervase tutto il territorio statunitense, fino a giungere in Europa, per poi diffondersi nel mondo intero. Nel settembre 1864, infatti, nacque a Londra la Prima Internazionale: l’Associazione internazionale dei lavoratori, vicina ai movimenti socialisti e marxisti.
Festa dei Lavoratori, Primo maggio: diffusione in Italia
La Festa dei Lavoratori celebrata il primo maggio, in Italia, ebbe la sua primordiale diffusione nel 1888. Non appena si diffuse la notizia dell’assassinio degli esponenti anarchici a Chicago, il popolo livornese si rivoltò; prima contro le navi americane attraccate al porto e, successivamente, contro la Questura della città dove si diceva fosse rifugiato il console degli USA. Dopo secoli di battaglie, le otto ore lavorative saranno dichiarate legali con il Regio decreto legge n. 692 del 1923. In merito alla Festa dei Lavoratori, in Europa la celebrazione si ufficializzò a Parigi nel 1889; ciò avvenne a opera dei socialisti della Seconda Internazionale. In Italia si diffuse due anni dopo. Le prime documentazioni circa la celebrazione della Festa dei Lavoratori in Italia si hanno grazie a Cataldo Balducci; produttore cinematografico che presentò il documentario Grandiosa manifestazione per il primo maggio 1913 ad Andria: qui riprende il corteo che affolla le strade della città.
Celebrazione durante il ventennio fascista e la Strage di Portella della Ginestra
A partire dal 1924, durante il ventennio fascista, si anticipò la celebrazione della festa al 21 aprile: in modo tale che coincidesse con il Natale di Roma. L’anticipo del festeggiamento trasformò per la prima volta questa data in un giorno festivo, con la denominazione “Natale di Roma – Festa del lavoro”. Successivamente, nel 1945, la Festa dei Lavoratori si riportò poi al primo maggio, in seguito alla fine del conflitto mondiale. L’eccidio di Portella della Ginestra, avvenuto il 1 Maggio 1947, fu un atto che profanò la ricorrenza; la banda criminale di Salvatore Giuliano sparò su un corteo di duemila lavoratori. Ne uccise quattordici: undici sul momento e ne ferì circa cinquanta. Le motivazioni della strage pare risiedano nell’avversione del bandito nei confronti de comunisti; ma anche nell’esercizio di volontà dei poteri mafiosi. Nonostante non si conoscano i mandanti, nel tempo si affermò la responsabilità degli ambienti politici siciliani: questi ultimi operarono con l’aiuto statunitense con lo scopo di intimidire il popolo che reclamava la terra e aveva votato, nelle elezioni del 1947, per il Blocco del Popolo.
Foto in copertina: Festa dei Lavoratori, primo maggio – Photo Credits: wikipedia