Inquieta, avanguardista e futuribile, la nuova generazione creativa che ha debuttato al festival di Hyères è stata tutto questo, e ha contribuito, da protagonista, alla riuscita dell’ultima edizione 2023. Svoltosi nella cornice di Villa Noailles, sotto la direzione del fondatore Jean-Pierre Blanca e la presidenza di Pascale Mussard, l’evento, che univa in un unico spazio fashion, fotografia ed accessori, è giunto al termine il 15 Ottobre riconfermandosi come uno degli immancabili appuntamenti per i talenti di domani, i quali si sono sfidati nei propri ambiti di competenza. A vincere per la parte fashion il belga Igor Dyerick, che si è aggiudicato il Gran Prix della giuria Première Vision, nonché il Prix du pubblic – Città di Hyères ed il 19M Métiers D’Art istituito da Chanel nel 2019.
Festival Hyères 2023: il vincitore della categoria fashion
Dopo una programmazione di sfide serrate, il giovane Dyerick raggiunge il titolo di primo classificato del festival, con la sua collezione intitolata ‘’Yessir’’. Una linea genderless che riprende le uniformi del personale degli alberghi, dove il designer ha lavorato anni prima. La collezione approfondisce il rapporto tra abito e società, e come questa concezione bifocale sia parte del tessuto storico. Igor Dyerick non solo lavora sull’abito ma struttura gli accessori come valigie capaci di contenere l’identità dell’esploratore contemporaneo. A tal proposito il designer ricorda le origini della sua famiglia che ha dovuto spostarsi per anni in cerca di una stabilità economica. Il viaggio come simbolo di crescita personale, la collezione è un omaggio alla casa del tempo e dello spazio: l’Hotel de la Vie.
Sostenibilità e sperimentazione per la seconda vincitrice di categoria
Nella stessa categoria a spiccare è Petra Fagerstorm, che ha vinto il ‘’Prix l’Atelier des Matièrs’’, premio istituito da Chanel, e il Mercedes-Benz Sustanibility Prize. Il percorso green, nel quale si impegnano con il recycling i nuovi designer, è guidato dalle pratiche di recupero e riciclo di materiali provenienti dalle auto messi a disposizione dalla Mercedes-Benz che mutano in gonne strutturate, giacche multipocket, e macro accessori. La giovane creativa ha raggiunto il titolo presentando un abito bianco realizzato con scarti meccanici, parte della collezione ‘’Flying Grandma’’, il cui nome tributa la nonna aviatrice. Ad aver contribuito alla riuscita della collezione anche l’innovativa plissettatura, realizzata con nuove pratiche sperimentali che uniscono artigianalità e meccanica.
Tra accessori e fotografia
Per gli accessori, Il Gran Premio della Giuria, ha premiato Gabrielle Huguenot, già noto agli insider per le sue collezioni gioiello da lui stesso definite ‘’impetuose’’, e senza identità di genere. E per quanto riguarda il secondo premio dedicato agli accessori, voluto da Hermès, il vincitore è Victor Salinier, che ha lavorato con la pelle per la sua collezione di copricapi concettuali, che richiamano il periodo infantile del designer. In fotografia si è visto vincere Thaddè Comar, con il premio 7L Photography Grand Prize, grazie al suo lavoro ricostruttivo delle proteste tenutesi in Oriente nel 2019. A quest’ultimo si aggiunge Kim Coedel che ha ottenuto il premio del pubblico per la sua opera fotografica sugli usi delle culture native americane.
Luca Cioffi
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