La Buona Destra di Filippo Rossi, il nuovo partito anti-sovranista

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Di Redazione Metropolitan

Essere oggi “di destra“, non significa necessariamente identificarsi con i partiti che dominano la coalizione attuale. A sottolinearlo e a proporre un’alternativa concreta è Filippo Rossi, politico e giornalista che, pur di destra, si dissocia fermamente e orgogliosamente dal centro-destra di Salvini e Meloni. Non a caso ha scelto di chiamare “Buona Destra” il nuovo partito da lui fondato, che ha ufficialmente preso parte alla scena politica italiana.

Il manifesto della Buona Destra

Buona Destra” è il nome del nuovissimo movimento che il leader Filippo Rossi definisce “Una nuova casa per chi crede che la politica non sia vuota propaganda. Il manifesto era giá scritto nel libro Dalla Parte di Jekyll, dove Rossi ha reso pubblici i valori su cui avrebbe fondato la sua politica. Nel libro, presentato a luglio per la prima volta in conferenza stampa, si parla di democrazia aristocratica, di futuro, di bellezza come obiettivo e di politica come progetto. Una destra che si schiera con il pacato Dott. Jekyll, personalità di nobili principi morali, e che prende le distanze con l’altra destra, quella dell’impetuoso Mr. Hyde, con cui tuttavia si ritrova a condividere origini e scenario politico. 

Un destra moderata, liberale, europeista e anti-sovranista

Moderato, liberale ed europeista convinto, Rossi non ha mai risparmiato le critiche contro i partiti sovranisti di oggi. Prende le distanze infatti dai leader di Lega e Fratelli d’Italia che, attraverso la “Strategia del terrore”, hanno sempre dato in pasto al popolo un nemico, anche inoffensivo, su cui scagliare rabbie e paure. Il fondatore della Buona Destra è inoltre estremamente distante dal populismo di questi ultimi, che utilizzano come arma un linguaggio “Volgare, semplicistico e aggressivo”, infuocando le anime dei più insoddisfatti e soffocando quelle dei più deboli. Quella di Filippo Rossi è una destra che non urla alla pancia degli elettori affamati. Una destra che non punta al consenso con propaganda di basso livello e che non sfrutta la potenza della comunicazione, soprattutto dei social network, per banalizzare temi complessi, cavalcando di volta in volta l’onda dell’opinione pubblica.

Verso la prima assemblea del partito

Recentemente non solo è stato delineato punto per punto il Manifesto della Buona Destra, ma è anche ufficialmente nato il Centro Studi. La presentazione nazionale del partito si svolgerà a settembre, a Torino, mentre ad ottobre si riunirà a Roma il comitato organizzativo. La Buona Destra così descritta sembra poter essere un punto di ritrovo per gli elettori di destra che non si riconoscono più nelle ideologie dell’attuale coalizione. Tuttavia, potrà forse divenire un riferimento anche per i disillusi che speravano in una buona sinistra, dalla quale oggi non si sentono più rappresentati. Infatti la “Buona destra“, un ossimoro agli occhi degli elettori apparentemente più distanti, potrebbe riconciliare le personalità più eterogenee, accumunate da un’inconfutabile voglia di cambiamento.

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