La ex campionessa mondiale di salto in lungo Fiona May al Teatro Rasi di Ravenna con “Maratona di New York”

“Maratona di New York” di Edoardo Erba, con Fiona May e Luisa Cattaneo, regia di Andrea Bruno Savelli

La corsa come metafora della vita e la storia di un’amicizia che scopriamo man mano che le due protagoniste si allenano in vista della Maratona di New York. Il testo di Edoardo Erba, del 1994, tra quelli più rappresentati nel teatro contemporaneo, in scena al Teatro Rasi, ieri sera, con un’esordiente d’eccezione: Fiona May, ex campionessa mondiale di salto in lungo.

Mentre a Ravenna è ai nastri di partenza la Maratona Ravenna Città d’arte 2019, in programma per domenica 10 novembre, ieri sera teatro e sport si sono uniti con uno spettacolo che è anche una prova di resistenza per le due attrici, che corrono mentre parlano per tutta la durata dell’esibizione.

LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO
LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO

Nel testo di Erba, riadattato per una versione al femminile, accanto alla pluripremiata May, statuaria e infaticabile, una Luisa Cattaneo incerta, nevrotica, poco propensa a conquistarsi il suo posto nel mondo. Corrono lungo un sentiero indefinito, dove snocciolano ricordi, pensieri su Dio, sensazioni, fatiche e confronti.

Tra rimorsi, rabbie inespresse e citazioni storiche su Filippide l’ateniese scopriamo che la più insicura delle due ha soffiato un uomo all’altra e che a questa ci sono voluti tre anni per digerire la gelosia, tenendo tutto nascosto, perché era troppo orgogliosa per ammetterlo.

LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO
LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO

Che sempre lei, la tosta, per un uomo è uscita da una sauna senza asciugarsi, bella come una dea, per cenare con lui. Salvo poi buscarsi una polmonite che l’ha costretta a letto per quattro settimane. Vincente, competitiva, predisposta al comando, è decisa a non fermarsi neanche quando la milza protesta e reclama il time out.

Incita la sua amica, goffa e scoordinata, noiosa fino all’inverosimile nel suo vittimismo, a fare lo stesso. Perché chi si ferma è perduto, nella corsa come nella quotidiana lotta per l’esistenza, dove sopravvive solo chi tiene duro. Ma quella non ne viole sapere, persa nella sua ruminazione sul passato.

 LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO
LUISA CATTANEO E FIONA MAY (C) RAVENNA TEATRO

Fino a quando, improvvisamente, la corsa di questo scricciolo, accanto all’atletica compagna, si fa più potente e sembra portarla sempre più lontano. E’ il suo ultimo viaggio, certamente il più bello, dove non ci sono ostacoli, ma solo un’attrazione irresistibile ad andare sempre più lontano.

Il pubblico viene catapultato nella dimensione sospesa, nel limbo tra la vita e la morte. Adesso ricorda tutto. Quell’allenamento non c’è mai stato. E’ finito tutto prima, in una curva dove la sua auto ha sbandato. La sua amica aveva preferito rimanere a casa a guardare la partita. Lei ad allenarsi è andata sola, allora, ma non è mai arrivata.

Percorre il suo ultimo tratto, dove il tocco leggero della memoria srotola le immagini della vita che sta per lasciare, in cui perdona e chiede di essere perdonata.

Una produzione Teatrodante Carlo Monni e Todi Festival 2018.

Lo spettacolo è realizzato nell’ambito di Teatro e Sport, una collaborazione tra Ravenna Teatro – Centro di produzione teatrale e Maratona di Ravenna Città d’Arte 2019, Conad Olimpia Teodora, G.S. Robur Costa, OraSì Basket Ravenna, Ravenna Football Club, Ravenna Runners Club Asd.


Anna Cavallo