Il Master 1000 di Shanghai come viatico non di una stagione, ma di un’ intera carriera. Dimenticato in fretta lo scivolone di Pechino contro Khachanov, Fognini ha concentrato tutte le forze sull’ appuntamento di Shanghai dove in palio ci sono punti pesantissimi per la Race.
Ottenere punti importantissimi a Shanghai, fare scalo a Parigi per poi sbarcare a Londra. Un finale di stagione che si promette quantomeno ambizioso per Fabio Fognini voglioso, dopo molti alti e bassi, di guadagnarsi un posto nelle ATP Finals, definite dal ligure come il coronamento di un’intera carriera.
I sogni se non accompagnati da azioni concrete e coraggiose rischiano di rimanere tali. Lo sa bene il “Fogna” che dopo la brutta eliminazione di Pechino ai quarti di finale si è proiettato immediatamente verso il nuovo appuntamento cinese, prima di provare a difendere la semifinale parigina di dodici mesi fa e sbaragliare la concorrenza verso Londra.
Guardare prima in casa propria
Ad oggi il ligure, occupando la posizione numero 11 della Race, sarebbe fuori dalla kermesse londinese. Per provare a dare una scossa alla graduatoria non saranno sufficienti solo grandi prestazioni, ma serviranno anche piccoli passi falsi da parte degli altri. In ogni caso, prima di sperare nell’errore altrui, bisogna guardare in casa propria per tentare di mettere pressione alla concorrenza.
Appena una settimana fa il sanremese stava per veder svanire definitivamente i sogni di gloria a causa della brusca eliminazione contro Khachanov nell’ ATP di Pechino. Ma si sa, Fabio è un vulcano mai spento del tutto e capace di riaccendersi all’improvviso.
A Shanghai si rialza per l’ennesima volta mettendo in luce la volontà di provare fino alla fine l’approdo alle Finals. Nell’esordio supera senza difficoltà Querrey, mentre al secondo turno incontra un Andy Murray intenzionato a dare del filo da torcere agli italiani in questo finale di 2019, dopo la vittoria con Berrettini di qualche giorno fa. Per avere la meglio del britannico a Fognini servono due tie-break intervallati da un parziale perso 6-2.
La prova di forza contro un campione mai finito come Murray dona all’italiano nuove energie fisiche e mentali in vista della rivincita contro Khachanov. Questa volta non c’è partita: 6-3 7-5 e testa al prossimo impegno.
Ai quarti di finale arriva la prova del fuoco. Un gradino dopo l’altro fino alla montagna da scalare rappresentata Daniil Medvedev. Il russo è il giocatore più in forma del circuito. Fresco del successo a San Pietroburgo non perde da un mese (ultimo k.o. nella finale degli U.S. Open) e nelle recenti due uscite sul cemento cinese non ha concesso nemmeno un set.
Fognini si trova dinanzi ad uno dei bivi più importanti della sua carriera: vincere significherebbe lanciare un segnale alla concorrenza; una sconfitta, dal canto suo, avrebbe il sapore di resa.
Un’occhio rivolto alla concorrenza
Tre posti per sei giocatori. Una situazione, quella che va dal quinto all’ottavo posto della Race, in continuo mutamento. Il Master di Shanghai sta ancora una volta rivoluzionando il tutto.
Nelle ultime ore gli italiani sono in forte ascesa: infatti, oltre a Fognini, anche Berrettini sta risalendo la graduatoria dopo aver sconfitto stamane nello “scontro diretto” Bautista Agut. Rischiano di perdere terreno, invece, Goffin che trova negli ottavi Roger Federer e Tsisipas il quale, dopo un ottavo agevole (ancora da giocare), potrebbe sfidare Djokovic.
Rimane un oggetto misterioso Alexander Zverev chiamato negli ottavi ad affrontare la mina vagante Rublev prima di trovarsi opposto nell’ eventuale turno successivo al vincitore di Goffin-Federer.
L’ultimo appuntamento del tour asiatico entra nel vivo. Il calendario propone una serie di duelli rusticani dal peso specifico elevatissimo. Il cammino di Fognini è segnato. Ogni match vale un pezzetto del biglietto per Londra. Per non essere respinti all’imbarco serve il fattore perfezione.