Fonseca alla scoperta della sua Eldorado

Foto dell'autore

Di Andrea Mari

La Roma del portoghese batte 4-2 il Sassuolo grazie ad un’ottima prova cogliendo la prima vittoria stagionale dopo il doppio pareggio contro Genoa e Lazio. Con una difesa ancora da registrare, i giallorossi possono godersi la loro personalissima Eldorado.

Fonseca è nato in Portogallo ed i portoghesi, la storia ci insegna, posseggono un’attitudine innata per l’esplorazione. Come il miglior Vasco da Gama, l’ex tecnico dello Shakhtar è alla ricerca della perfezione per la sua Roma. Pazientemente e diligentemente, il mister nato a Maputo (Mozambico) sta plasmando la rosa a sua disposizione inculcando ai calciatori i suoi dettami tattici.

Nella convincente vittoria dell’Olimpico contro il Sassuolo, la prima stagionale per i giallorossi, Fonseca ha cominciato ad esplorare tutte le enormi potenzialità dei suoi giocatori. Pregi che non lasciano alcun dubbio: il portoghese è sull’uscio della città dell’oro dalle fortissime tinte giallorosse. Un’Eldorado romanista da scoprire e sfruttare a suo vantaggio. Andiamo ad analizzare le ricchezze dei capitolini.

Le certezze di Fonseca

Una città, anche se parliamo della leggendaria Eldorado, deve poggiarsi su fondamenta solide e sicure. Fondamenta in grado di sorreggere tutta la struttura che si eleva verso il cielo che copre la Capitale. La vittoria ottenuta contro il Sassuolo, grazie ad un primo tempo scintillante, porta la firma di alcuni calciatori che inseriremo nel gruppo delle “Certezze di Fonseca“.

Edin Dzeko fa, ovviamente, parte di questo zoccolo duro: il bosniaco, vicino all’Inter nell’ultimo calciomercato, recita il ruolo del faro di Eldorado. Tralasciando il feeling col goal (2 in 3 partite), il numero nove giallorosso è imprescindibile per il grande lavoro che svolge per la squadra: fraseggi, assist, sponde, geometrie e fisicità risultano determinanti per l’economia della Roma.

La qualità di Lorenzo Pellegrini è una fucina inesauribile di opportunità: il talento del calciatore romano è fulgido e delizioso. Contro il Sassuolo, il numero sette dei giallorossi sfodera una prestazione monumentale fornendo tre assist vincenti ai compagni e calamitando tutte le azioni offensive della banda Fonseca. Qualità, quantità e consapevolezza: la Roma possiede un condottiero duttile e formidabile.

Un altro degli “indispensabili” è Aleksandar Kolarov: il serbo ha un feeling speciale con Dzeko e Pellegrini e quando questo triangolo si attiva sui binari giusti, dal cielo scendono gocce d’oro zecchino. Esperienza, fame, cattiveria ed un piede dolcissimo, fanno dell’ex Manchester City un tassello difficilmente sostituibile per Fonseca. Nonostante l’arrivo estivo dell’ottimo Spinazzola.

fonseca-dzeko-pellegrini-roma
Dzeko e Pellegrini (Credit: Antonello Sammarco/Image Sport)

Fonseca al ballo dei debuttanti

Roma-Sassuolo ha messo in vetrina anche due debuttanti. Avrebbero dovuto essere tre nei piani iniziali di Fonseca ma Smalling, centrale difensivo arrivato in prestito dal Manchester United, si è arreso ad un problema fisico accusato venerdì. Il portoghese si è consolato, per così dire, con i debutti di Jordan Veretout e Henrix Mhkitaryan.

Il francese ex Fiorentina è stato determinante per l’equilibrio della squadra romanista: aggressività, pressing, recupero di palloni e qualità di palleggio, fanno di questo calciatore un centrocampista universale in grado di potersi destreggiare perfettamente sia in fase difensiva che in propensione offensiva. Veretout non è né un regista, né un mediano: è semplicemente una fusione perfetta di questi due ruoli. Buon per Fonseca.

La classe dell’armeno, di certo, non la scopriamo noi. L’ala, arrivata in prestito secco dall‘Arsenal, non sbaglia mai una scelta: dribbla quando serve, cede il pallone al momento del bisogno, scatta quando intravede un corridoio, dialoga con i compagni fungendo da porto sicuro se è necessario e…segna nell’unica occasione disponibile. L’intelligenza tattica di un top player come Mhkitaryan potrebbe (il “sarà” forse è pretenzioso, ndr) risultare determinante durante la stagione della rinascita romanista. I tifosi si sono già innamorati: colpo di fulmine.

fonseca-roma-mhkitaryan
L’esultanza dell’armeno dopo il momentaneo 3-0 (Credit: ItalPress)

Diamanti allo stato grezzo…

Jafar nel famosissimo “Aladdin” era alla ricerca di un “diamante allo stato grezzo” per trafugare dalla “Grotta delle meraviglie” la preziosissima lampada magica. Ecco, l’assonanza con Fonseca (almeno in questo) sembra calzare a pennello. Tralasciando l’infortunato Under, la Roma ha messo in mostra il talento di Justin Kluivert e la solidità di Bryan Cristante.

L’olandese ha sfoderato dal cilindro la sua miglior prestazione da quando veste la maglia della Roma: è divenuto uno dei tanti rebus irrisolti della retroguardia di De Zerbi grazie alla sua velocità supersonica. Più nel vivo della manovra, il figlio d’arte si è tolto anche la soddisfazione di siglare il goal del poker che ha chiuso le segnature romaniste. Una rondine non fa primavera ma se la qualità è questa, Fonseca può gongolare.

Il giovane arrivato lo scorso anno dall’Atalanta era stato uno dei più criticati (a volte ingiustamente, ndr) dell’ultima, brutta, stagione dei giallorossi. Nelle prime uscite del nuovo corso, Cristante ha alzato sensibilmente l’asticella delle sue prestazioni risultando costantemente uno dei migliori in campo. Più sicuro, diligente e nel vivo della manovra, il centrocampista di Fonseca è un’arma in più sotto molti punti di vista: coperture difensive, costruzione del gioco ed apporto in zona goal. Sua, infatti, la rete che apre lo show dello stadio Olimpico. Gigante tuttofare.

Cristante festeggiato dai compagni (Credit: Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse)

Fonseca e la via dell’oro

La prima vittoria della Roma è solo il primo, piccolo, passo verso il trono di Eldorado, la mitica città dell’oro. Fonseca dovrà dare continuità alla vittoria ottenuta contro il Sassuolo con il Basaksehir nella prima di Europa League e contro il Bologna in Serie A. Percorrere la “via dell’oro” per superare la periferia di Eldorado: il centro della città aspetta di essere scoperto dal tecnico portoghese che, intanto, cataloga ed analizza le ricchezze appena scovate…

LEGGI TUTTI GLI ARTICOLI DELL’AUTORE

Pagina Facebook dell’autore

Account Twitter autore

Seguici su:

Pagina Facebook Metropolitan Magazine Italia

Account Twitter ufficiale Metropolitan Magazine Italia