Tre piloti, decisi dai piloti ufficiali di Formula E, controlleranno i nuovi layout, ristrutturando principalmente le chicane e i punti più stretti.
Circuiti Formula E – E’ stato formato un piccolo gruppo, formato principalmente da piloti, per giudicare i layout dei tracciati.
Circuiti Formula E – Troppi incidenti
La Formula E ha scelto 3 piloti tra la griglia per analizzare i vari circuiti della categoria elettrica, per scongiurare il pricolo di bandiere rosse. Durante questa Season5 abbiamo assistito spesso a incidenti in chicane troppo strette, causando interruzioni lunghe. Un esempio lo abbiamo avuto nell’ePrix di Berna, con una curva1 folle: una chicane strettissima subito dopo la partenza che ha causato un “ingorgo” dopo il crash di Wehrlein. I 3 piloti scelti sono Lucas Di Grassi, Oliver Rowland e Jerome D’Ambrosio, insieme a Frederic Espinos (direttore sportivo della Formula E).
I 4 hanno già avuto un primo briefing durante l’ultima gara della stagione precedente, a New York. E’ stato quindi deciso che questo gruppo controllerà sia la conformazione della pista e potrà anche modificarla per evitare grossi “pile-up” come a Berna o a Roma. Nessun favoritismo sui piloti selezionati per questo compito, infatti sono stati scelti dal resto del parco piloti. L’obiettivo principale è quello di eliminare punti troppo stretti, permettendo comunque frenate importanti per il recupero di energia.
Circuiti Formula E – Le parole dei protagonisti
“Questo piccolo comitato consiglierà alcune migliorie sui progetti dei tracciati, ed eventualmente consiglierà le modifiche. Questo è molto in linea con le idee di Fred Espinos. Siamo stati eletti da altri piloti a New York. È una cosa di consulenza, quindi non abbiamo molto potere in realtà, ma penso che sia importante perché vogliamo meno bandiere rosse “. – Lucas Di Grassi
“La chicane progettata per il tracciato dei test di Valencia serve per simulare un circuito di Formula E, ma in ogni caso siamo molto lontani da quello che è realmente un circuito della stagione. Abbiamo bisogno di un posto in cui i ragazzi possano lavorare per risparmiare energia. Quando guardi il circuito, non c’è quasi nessun posto dove sollevare il piede dall’acceleratore per la ricarica. Quindi volevamo solo averlo in quel caso. È difficile, onestamente, a causa della larghezza. Dobbiamo ancora avere una via di fuga. Non è in alcun modo una prova di ciò che vedremo l’anno prossimo in termini di circuiti, perché la verità è che vogliamo sbarazzarci di chicane del genere.” – Scot Elkins (direttore di gara)
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