Reso noto il progetto per il ritorno del GP del Brasile a Rio de Janeiro sul nuovo circuito di Deodoro che sostituirà l’indebitato Interlagos.
Ritorno a Rio de Janeiro – E’ l’8 maggio quando il presidente Jair Bolsonaro annuncia il ritorno della Formula 1 nella città carioca. Il Gran Premio del Brasile si disputerà sul nuovo circuito di Deodoro situato in un’area verde a nord di Rio de Janeiro. La zona di ex proprietà militare è stata concessa al consorzio statunitense Rio Motorsports per 35 anni. Il circuito non verrà però intitolato ad Ayrton Senna, come inizialmente annunciato da Bolsonaro, ma è ormai certo che una variante porterà il suo nome.
Ritorno a Rio de Janeiro – Le caratteristiche del tracciato
$ 280 milioni di dollari e 14 mesi per la realizzazione dell’impianto. Il tracciato di Deodoro sarà moderno, dinamico e multidisciplinare (pensato anche per la Moto GP). Progettato da Hermann Tilke, padre di circuiti del calibro di Sepang, Barhain, Shanghai, Abu Dhabi e Aragon tra gli altri, sarà lungo 5 chilometri da percorrere in senso antiorario. Le curve 1 e 2 permetteranno di tirare due staccate da brivido, il settore centrale sarà molto guidato e l’ultimo più lento. Il terzo settore comprenderà la S di Senna, un omaggio al campione brasiliano più pacata rispetto alla variante di Interlagos.
Ritorno a Rio de Janeiro – Difficoltà politiche ed impatto ambientale
Nonostante la volontà del presidente Bolsonaro fosse quella di rimpiazzare il GP paulista già dal 2020 promettendo migliaia di posti di lavoro, l’ondata di entusiasmo è stata arginata su vari fronti.
In primis la prefettura di San Paolo che ha ribadito l’esistenza di un contratto siglato con Liberty Media fino a dicembre 2020. Dal canto suo Bolsonaro ha sottolineato come lo stato paulista ed il circuito che ospita siano in gravi difficoltà economiche che hanno comportato lo slittamento degli aggiornamenti necessari all’autodromo.
Il secondo punto interrogativo riguarda l’impatto ambientale del circuito sull’enorme area verde in cui sorgerà. A tal proposito il Servizio Federale della Procura ha tentato di sospendere (senza riuscirci) la gara d’appalto per la concessione dell’appezzamento al fine di condurre maggiori studi sull’alterazione dell’ambiente circostante.