Il neo campione della Formula 2, Nyck De Vries, non è riuscito ad andare in Formula 1 nonostante la vittoria del titolo cadetto. L’olandese sarà infatti il compagno di Stoffel Vandoorne nel team Mercedes di Formula E.

F1 De Vries Le porte della Formula 1 non sono aperte a tutti. Questa frase non è nemmeno di per sè molto insolita, dato il carattere elitario della categoria. Negli ultimi 20 anni però le cose sono molto cambiate ed ora i successi non bastano più. Oltre a sponsor milionari, servono uomini giusti alle spalle così come successo a Charles Leclerc. Mancando di questi strumenti, De Vries ha preferito rivolgere lo sguardo altrove.

F1 De Vries – Spettacolo, non sostanza!

Non di rado però non si tratta solo di questioni economiche. Spesso le circostanze possono infatti andare ad aggiungersi ai paletti imposti per l’accesso alla massima categoria a ruote scoperte. Volendo forzare un po’ l’analisi, si potrebbe dire che la situazione in cui naviga attualmente la F1 costringa involontariamente a cercare profili diversi. Il post Bernie Ecclestone e la nuova proprietà americana hanno avuto il loro peso.

F1 De Vries
Max Verstappen, un pilota di nuova generazione. (Photo Credit: skysports.com)

Per farla breve, la dirigenza a stelle e strisce della Formula 1 sta insistendo molto sulla spettacolarizzazione delle gare. Sia attraverso regole ad hoc, ma anche con piloti che possono avere un ruolo in questo grazie a precise caratteristiche emotive, oltre che tecniche. Il primo a modificare il paradigma è stato Max Verstappen (ancora quando c’era il vecchio Bernie), ma poi ci ha pensato Charles Leclerc. L’alfiere Ferrari unisce grandi doti velocistiche con un bel caratterino, attirando così su di sè le attenzioni di media e tifosi.

F1 De Vries – La costanza che non aiuta

Nyck De Vries non è una di quelle persone, e ci mancherebbe. Però allo stato attuale delle cose la Formula 1 non può essere la sua strada. L’olandese è infatti un maestro nella costanza di rendimento durante la stagione, ma questo non va ad inserirsi nella volontà di rendere la F1 più incerta e dal risultato meno prevedibile. Sia chiaro che una predisposizione di questo genere aiuta a vincere le gare, però ora non sembra una delle qualità richieste per la classe regina del motorsport.

F1 De Vries
Nyck De Vries e Stoffel Vandoorne, compagni di squadra in FE. (Photo Credit: metropolitanmagazione.it)

Come già detto in precedenza è meglio cambiare aria e sfruttare serie in ascesa come la Formula E. L’alternativa, ovvero stare fermi, non è certamente la migliore ed anzi poi si rischia di far fatica a riprendere il ritmo. Un pilota del suo talento non può dunque perdere la competitività fin qui dimostrata, sfruttando altresì a suo vantaggio le nuove competenze che acquisirà nella categoria elettrica.

Magari per poi arrivare in Formula 1 ancora più forte di prima.

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