Il presidente della Formula E Jamie Reigle ha affermato che era totalmente contrario al rinvio dell’approdo della Gen3. Il suo pensiero proveniva da un’idea che il virus avrebbe avuto più breve vita, e che i team non avrebbero risentito di problemi. Oggi si vede completamente d’accordo con la scelta presa dagli altri, e ammette il suo “errore di calcolo”.
Formula E, Jamie Reigle e la tanto attesa Gen3
La terza generazione di vetture della storia della Formula E sarebbe dovuta arrivare nella stagione 2021. L’edizione dell’anno in corso è la settima, e sarebbe stata la prima con la Gen3, ma qualcosa è andato storto. L’arrivo dell’epidemia di portata mondiale del COVID-19 ha fermato, come tutti i settori, anche quello della Formula E. Il campionato full-electric si è trovato a dover affrontare una settimana finale, a Berlino, con ben 6 gare, pur di raggiungere le 14 gare appartenenti al calendario originario.
Questa fu solo una delle scelte fatte dall’organizzazione del campionato – oggi mondiale – di Formula E, che fu obbligato dai fatti anche a rinviare l’arrivo della nuova era. La terza generazione della Formula E porterà nuove vetture, più potenti e leggere, nuove regole tecniche, i pit stop, innovazioni di ogni tipo. Il tutto era già nel 2020 tanto atteso, ma il suo approdo, nel 2021, fu spostato all’anno successivo, per contenere le ingenti spese dei team. Tutti si trovarono d’accordo sulla scelta, tranne il CEO Jamie Reigle, che però si dovette accodare alle scelte altrui.
Jamie Reigle: “Pensavo che pandemia sarebbe finita presto”
L’amministratore delegato della Formula E è dal 2019 Jamie Reigle, imprenditore canadese già stato alla guida di varie società sportive importanti. Egli era giunto alla direzione del campionato elettrico portando una ventata di novità, tra cui la conferma della Generazione 3 della competizione. Il suo desiderio di vedere questo fondamentale cambiamento, fissata al 2021, è saltato alla stagione 8 a causa della scelta presa per aiutare i team durante la pandemia di coronavirus.
L’uomo d’affari non la prese benissimo, tanto che ha dichiarato, poco tempo fa, di essere stato aspramente contrario alla scelta; tuttavia, alla fine ha anche affermato di essersi sbagliato, in quanto la pandemia continua ad esserci ed a creare problemi. Di seguito le sue parole:
“Io non ero per niente d’accordo. Guardando indietro, però, mi accorgo che ero nel torto, anche perché all’epoca che il COVID-19 era in via di risoluzione. Pur rimanendo convinto che la scelta sia stata sbagliata, dobbiamo pensare che le Gen3 dureranno dal 2023 al 2027 e che la tecnologia dietro le monoposto è ancora un fattore rilevante. Il 31 marzo sarà l’ultimo giorno per inviare i nuovi progetti, e sono sicuro che queste settimane saranno molto interessanti. Vedremo chi rimarrà”.
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Alessio Auriemma