Il team principal del team DS Techeetah, Mark Preston, parla delle scelte da fare per non incorrere in un contatto tra piloti della stessa squadra.
Lo sanno tutti: nelle corse nulla è già deciso. Molte volte si sono viste bagarre e duelli in pista con conseguenze più o meno dirette sull’esito della gara. E a volte tali eventualità si manifestano anche nel contatto tra piloti dello stesso team, come accaduto a Marrakech tra Alexander Sims e Antonio Felix Da Costa. Lo scontro tra alfieri della stessa squadra è però da evitare, parola di Mark Preston.
Un deja-vu per Techeetah
Infatti il team principal australiano ha voluto dire la sua proprio su questo tema, uno dei più spinosi da affrontare nel mondo delle gare e della Formula E. Tale manifestazione di interesse può derivare anche dal fatto che, la passata stagione, era successa una cosa del genere all’ePrix di Santiago del Cile.
In quel frangente Andrè Lotterer aveva colpito il posteriore della vettura di Jean-Eric Vergne, proprio quando entrambi i piloti Techeetah si trovavano in testa alla gara. Ma vediamo quale è la posizione di Preston.
Il Preston-pensiero
Ciò che per il manager originario della terra dei canguri bisogna evitare è l’utilizzo dei team orders, strumento che però può tornare utile in certe situazioni.
“Noi non usiamo i tradizionali ordini di scuderia. Lo avete potuto vedere nell’ultimo appuntamento di New York, quando Andrè ha supportato Jean-Eric (Vergne, ndr) durante quel weekend. (Certo è, ndr) che verso la fine del campionato è ragionevolmente ovvio come debbano andare le cose”.
Di conseguenza bisogna fare prima di tutto il bene della squadra, soprattutto se uno dei piloti è nettamente più veloce dell’altro. Tutto nell’ottica di evitare possibili incidenti e portare a casa il massimo risultato possibile.
“C’è sempre un equilibrio tra l’interesse del team e le aspirazioni dei piloti. Se ci fosse una situazione dove uno è chiaramente più veloce dell’altro, è logico invertire le posizioni quando possibile”.