Dopo la conclusione della stagione 2019 è tempo di fare le somme sui risultati e sulle prestazione dei piloti. Un approfondimento di dovere spetta alla situazione di Mick Schumacher. Il tedesco, al primo anno in Formula 2, ha mostrato un rendimento altalenante senza quasi mai raggiungere picchi elevati.
Mick Schumacher Formula 2 Per molti appassionati e addetti al lavoro questa doveva essere l’anno in cui si sarebbe dovuto vedere il talento di Schumi Jr. Tali premesse non si sono avverate in tutta la loro interezza perché Mick ha preferito procedere senza strappi inutili. Piuttosto che tentare manovre azzardate, le quali non sono comunque nelle sue corde, il tedesco ha optato per un percorso di apprendimento più lineare.
Mick Schumacher Formula 2 – Riassunto della stagione
Il 20enne del team PREMA ha chiuso la stagione al 12esimo posto finale, a quota 53 punti. In questo hanno pesato i 6 ritiri rimediati durante l’anno e alcuni weekend, come quello in Spagna, nei quali non sono stati raccolti punti. Le cause sono da additare sia ad errori del pilota, come in Gara 1 a Baku, ma anche a falle tecniche della vettura come a Sochi. Inoltre un solo risultato di rilievo, ovvero la vittoria della Gara Sprint in Ungheria, è risultato troppo poco per poter migliorare la propria posizione in classifica.
Fatto qualche calcolo risulta che su 11 weekend di gara (sarebbero 12, ma ricordiamo la cancellazione del fine settimana di Spa), più di metà sono terminati con esito negativo per il figlio di Michael. A onor di cronaca Mick è infatti riuscito a chiudere a punti, sia in Gara 1 che in Gara 2, solo in Bahrain ed in Ungheria. Dunque ciò che è mancato nell’ormai conclusa annata è stata la costanza.
Mick Schumacher Formula 2 – Aspetti sulla condotta di gara
Basandoci su quanto abbiamo visto possiamo giungere anche ad un’altra osservazione. Molte volte, tra cui la fresca Sprint Race di domenica, Mick sembrava anche fin troppo accomodante e rispettoso nei confronti degli avversari. Anche in prolungati periodi di tempo alle spalle di un avversario e con DRS utilizzabile, l’ex campione di GP3 europea tendeva ad attaccare solo in situazioni di assoluta certezza di sorpasso. Solo di rado lo abbiamo visto tentare una staccata od una manovra che potesse cogliere impreparato un concorrente.
Forse a causa di una conoscenza della vettura ancora troppo acerba, Mick è parso riluttante nel forzare azioni contro i rivali. Per il 2020 venturo ci piacerebbe vederlo più combattivo e aggressivo, anche se ciò dovesse portare a commettere più errori. Un pilota quindi più deciso e sicuro dei suoi mezzi così da riuscire a manifestare il talento che indubbiamente non gli manca. Occorre dunque ripartire sopratutto dalla fase di studio e sorpasso dell’avversario.
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