Francesca Michielin: lo scorso 23 marzo riflettori del Teatro Colosseo di Torino si sono accesi sull’artista di Bassano Del Grappa per l’unica data piemontese del suo nuovo tour che segue la promozione di “canisciolti”, suo quinto album in studio pubblicato il 24 Febbraio 2023 dalla RCA Records.
Lo show, spiega la cantante all’interno dei suoi numerosi interventi tra un pezzo e il successivo, è un viaggio allo specchio che ripercorre i 10 anni(+1) di carriera di Francesca. Al lato sinistro del palco (per il resto praticamente spoglio), infatti, uno specchio è proprio l’elemento iconico con cui l’artista interagisce durante lo spettacolo, quel palco che la stessa cantante si dichiara emozionata di calcare a causa della sua storia. Grandi cantanti della musica italiana e internazionale sono infatti passati da quel palco tra i quali Lucio Dalla, Domenico Modugno, Barry White e Gloria Gaynor. Lo spettacolo è stato concepito, spiega sempre lei, come una vera e propria partita di calcio: della durata di circa 90 minuti, con tanto di anthem iniziale e supplementari.
Francesca Michielin, il live al Teatro Colosseo di Torino
La Michielin e la sua band quasi al femminile, cinque in tutto, sono vestiti come una vera e propria “squadra”, e ulteriori riferimenti al calcio in una città come Torino non potevano di certo mancare. A tal proposito la cantante di Bassano condivide anche un aneddoto sul suo primo concerto sabaudo: racconta di come abbia dichiarato orgogliosamente in quella circostanza la sua natura Juventina senza considerare che metà del suo pubblico fosse del “Toro” rischiando il linciaggio pubblico. Continua, poi, chiedendo di urlare la propria professione calcistica in “Io non abito al mare” nel passaggio: “Una serie di emozioni da evitare Forse è meglio se parliamo di università O della Serie A”. Richiesta che i presenti hanno accolto calorosamente. La scaletta, pensata per rivivere i pezzi iconici dei 10 anni di carriera di Francesca, ha visto ben 19 brani concentrati nell’ora e mezza di spettacolo che si è aperto e chiuso proprio con i primi due singoli estratti da ‘canisciolti’.
Occhi Grandi Grandi, infatti è stato scelto per aprire lo show, che nell’alternanza tra grandi successi e nuovi pezzi, si chiude con un medley al piano di Verbena/all too well/ Magnifico e proprio con Bonsoir primo estratto dall’album. Diversi i pezzi della cantautrice che lei stessa ha voluto analizzare sul palco del Colosseo, catapultando il pubblico nel loro mondo: “Un bosco” ad esempio ha spiegato come rappresenti la ricerca di un luogo sicuro in cui rifuggiarsi per nascondersi dalla società che ci vuole sempre più performanti e al top e che non ci lascia più il tempo di godere delle piccole cose. “Quello che ancora non c’è”, invece, è l’abbraccio che Francesca vuole darsi e dare a tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti non all’altezza.
Si è soffermata soprattutto su “Padova può ucciderti più di Milano” che ha descritto come un pezzo di critica sociale per rappresentare quello che una provincia può darti e toglierti al contempo e amareggiata, spiega di essere stata oggetto di fraintendimento da parte dai critici che hanno valutato negativamente il pezzo. Lo show è stato intenso e ha visto l’artista cimentarsi con diversi strumenti, da polistrumentista qual è, intrattenendo il pubblico per l’ora e mezza prevista senza mai annoiarlo. Poi, ringraziandolo, da appuntamento nell’atrio del teatro ai suoi fan per il firmacopie. Agli altri non resta, invece, che tornare a casa soddisfatti e consci di aver assistito ad uno spettacolo in cui un’artista, diversamente da quello a cui gli artisti stessi ci hanno abituato , oltre ad aver condiviso i suoi brani in sequenza, su quel palco si è data completamente lasciandosi scoprire un pò più nel profondo.
Immagine – Ph © Matteo Crea
Marco Montebello
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