Dopo anni di silenzio, Francesca Neri torna a parlare in pubblico sulla malattia. Lo fa attraverso un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dopo che suo marito Claudio Amendola lo scorso weekend ha svelato che a causa di una malattia la compagna ha “dolori fisici enormi”. La 57enne ha così anche svelato di quale patologia si tratta: la cistite interstiziale, un disturbo che può essere anche piuttosto pesante e che colpisce la vescica e l’apparato urinario. “È durata tre anni la fase acuta, non ne sono fuori, non si guarisce: impari a gestirla e a non provocarla in modo che non sia invalidante. I primi due anni, io che non credo ai social, sono stata in una chat di donne che soffrono questa patologia”.

Stare accanto a Francesca non è stato affatto semplice durante gli anni più delicati: “È stato impossibile. Volevo essere lasciata sola. Dovevo proteggere Claudio e Rocco, mio figlio, altrimenti non ce l’avrei fatta nemmeno io, che sono il capofamiglia che si occupa di tutto. Di fatto sono stata via per tre anni, però c’ero, ero lì in casa con loro, ed è la cosa più terribile.

Poi la confessione scioccante: uno dei volti più amati del cinema italiano è arrivato a meditare di farla finita. “Ho accarezzato l’idea del suicidio. Ho passato mesi a giocare a burraco online di notte. Il mio lockdown è durato tre anni. E quando è arrivato per tutti, con la pandemia, sono stata meglio perché condividevo la situazione degli altri”, ha continuato.

Francesca Neri, originaria di Trento, ha messo tutto nero su bianco della sua malattia in un libro, ‘Come carne viva’, in vendita da ottobre. Il sostengo del marito è stato fondamentale: “Stiamo insieme da venticinque anni, se non avessi avuto questa complicità e quest’affetto non ce l’avrei fatta. Rocco era intorno ai diciotto anni, faceva affidamento sul padre ed è stato il mio grande cruccio. Il dolore più grande è stato per mio figlio, il libro l’ho scritto per lui”.

Per cercare di stare meglio la Neri ha provato di tutto: “Urologia, Agopuntura, ayurveda, nutropuntura, ozonoterapia. Fino al luminare che mi proponeva un massaggio intravaginale. Ma che mi faccio penetrare da uno sconosciuto?”. E proprio la sfera intima è molto cambiata, visto che la sua patologia interessa proprio l’apparato riproduttivo: “Non ci pensi, ma quando ci pensi è il segno che sei viva. Si inventa un nuovo modo di avere intimità col tuo compagno, ti devi arrangiare”.

Oggi Francesca non può dire di aver risolto, ma la situazione è in qualche modo sotto controllo grazie a dei sacrifici. “Ho trovato un equilibrio, devo imparare a difenderlo. Ho cominciato a privarmi di cose che potevano scatenare una reazione. L’aria condizionata, il caldo, certi cibi. La vescica è una parete e se viene lesionata si creano ferite interiori. Le conosco bene, le ho anche nell’anima”, ha fatto sapere.

Infine l’interprete di tanti film e fiction di successo ha parlato di come il suo ambiente di lavoro ha reagito di fronte al suo “ritiro” dalle scene. “Da una parte c’era incredulità. Le attrici mi chiedevano, ma come hai fatto a staccare? Altri dicevano che ero talmente drogata che non mi reggevo in piedi. I miei amici non fanno parte del cinema”, ha affermato. “Non sono debole, sono fragile, incapace di farmi scivolare le cose, penso troppo, aborro la mediazione. Ma so amare, condividere. Chi non mi conosce dice che sono stravagantealtezzosadepressa. Io diffido di chi non è stato almeno una volta depresso”, ha quindi concluso.