Francesco Bagnaia e le buche di Austin: “Pista più pericolosa della MotoGP”

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Di Redazione Metropolitan

Una situazione davvero delicata in MotoGP per il Gran Premio delle Americhe di Austin. La pista, infatti, possiede delle criticità che potrebbero mettere a dura prova la tempra dei motociclisti e, soprattutto, la loro incolumità fisica. Francesco Bagnaia è uno dei centauri che ha parlato delle buche sul tracciato: il corridore della Ducati si è detto preoccupato soprattutto dalla Curva 10 del circuito statunitense.

Francesco Bagnaia e le buche di Austin: “Quando non si è sicuri, gli errori si commettono più facilmente”

Ecco le parole di Francesco Bagnaia riportate da moto.it:

Oggi il lavoro principale è stato capire come fare a essere intelligenti per guidare sulle buche. Tutti i piloti hanno la stessa opinione, ma siamo qui per correre: dobbiamo cercare di avere una moto più facile per riuscire a copiare le buche. Siamo molto arrabbiati per la situazione, credo che la Safety Commission sarà piuttosto animata. Solitamente, quando l’asfalto è nuovo, la situazione migliora, qui invece è peggiorata. È molto difficile fare due passaggi consecutivi senza fare errori: in ogni giro ti succede qualcosa, bisogna stare molto attenti alla curva 10, ma è davvero complicato. Però bisogna correre, dobbiamo provare a fare una moto più facile: ho visto i dati di Miller, lui è molto efficace nel T1, dove io invece fatico di più”.

Nella posizione di Quartararo è più facile dire che non bisogna correre, ma nella mia è molto più complicato. Ma è chiaro che è pericoloso e anche sul bagnato c’è una grande differenza di grip tra i vari tipi di asfalto. Credo che se non si possa riasfaltare tutto il circuito, sarebbe meglio non venire, ma sono anche sicuro che Uncini farà un buon lavoro. Purtroppo, se non giri in moto è difficile capire se ci sono le buche”.

Io ci perderei a non correre, ma è anche vero che quando non sei sicuro è più facile commettere degli errori. In Moto3 non hanno grossi problemi, ma già in Moto2, oltretutto senza controlli elettronici, la situazione diventa veramente critica. Dirò la mia in SC, vediamo che decisione verrà presa: sicuramente non siamo obbligati a correre, ma se due o tre decideranno di farlo, a quel punto è come se tu fossi obbligato”.

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(Photo credits: MotoGP)