Francesco Sforza è stata una delle figure più importanti ed autorevoli nella storia della città di Milano. Nacque a San Miniato, Pisa, il 23 luglio del 1401. Con lui è iniziata la dinastia degli Sforza presso la città di Milano. Fu uno dei sette figli illegittimi di Muzio Attendolo Sforza e di Lucia da Terzano, o Torsano. La legittimità gli fu concessa dalla regina Giovanna solo tempo dopo e in maniera speciale.
Francesco Sforza e la sua infanzia fiorentina
Trascorse l’infanzia a Tricarico, in Lucania, e successivamente a Firenze, presso la corte ferrarese di Niccolò III d’Este. Nel 1418 sposò la vedova del cavaliere di Francia Giacomo de Mailly, Polissena Ruffo. Questa morì solo due anni dopo, dopo la scomparsa della loro stessa figlioletta.
Francesco Sforza fu anche uomo di milizia e si fece valere enormemente proprio in questo campo, impegnandosi in varie ed importanti battaglie proprio intorno al 1430. Proprio in questo anno accettò la promessa di matrimonio con Bianca Maria, la figlia del Duca Visconti. Si trattò di una mossa attuata da quest’ultimo per mantenere Sforza sotto il suo stretto controllo. All’epoca, Bianca Maria aveva solo cinque anni. Il loro matrimonio avvenne nel 1441, il 25 ottobre.
L’ingresso e la presa definitiva di Milano
Nel 1450 si lanciò in guerra e prese definitivamente Milano. Il suo ingresso a Milano con moglie al seguito e figlio Gian Galeazzo avvenne il 22 marzo di quello stesso anno. Il suo governo sarebbe durato ben sedici anni. La città di Milano divenne, grazie a Francesco Sforza, un punto di riferimento importante della vita moderna.
Sforza fu in effetti un signore illuminato che riuscì ad attirare, nella sua corte, artisti e letterati di grande fama.Lo stesso Niccolò Machiavelli ne celebrò la figura e le opere nel suo scritto più importante, Il Principe.
Francesco Sforza e il destino illuminato di un città
Francesco Sforza morì nel 1466, l’8 marzo, all’età di 66 anni. A lui si deve la grandezza di Milano all’epoca ed ancora adesso, e il fatto di averla resa allora capoluogo di cultura ed arte e di modernità, punto di riferimento per tutte le altre città d’Europa. Grazie a Francesco Sforza Milano lasciò per sempre l’anonimato che fino ad allora l’aveva contraddistinta.