Sette ex membri delle Brigate Rosse, accusati in Italia di atti di terrorismo commessi negli anni ’70 e ’80, sono stati arrestati questa mattina in Francia, su richiesta dell’Italia. Altri tre sono ricercati. Lo ha riferito l’Eliseo, secondo quanto riporta Le Figaro
Gli ex brigatisti sono stati arrestati tutti a Parigi. L’operazione, secondo quanto si apprende da fonti italiane, è stata condotta dall’Antiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat) in collaborazione con il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e con l’Antiterrorismo della Polizia italiana e con l’esperto per la sicurezza della polizia italiana nella capitale francese.
La presidenza francese ha fatto sapere che la decisione di trasmettere alla Procura della Repubblica questi dieci nomi è stata presa da Emmanuel Macron in persona ed “è strettamente in linea con la dottrina Mitterrand” che prevede di concedere asilo agli ex brigatisti, tranne che per crimini di sangue. Con l’accusa che li coinvolge in attacchi terroristici che hanno provocato vittime sul suolo italiano, quindi, viene meno la protezione della Francia che, così, ha deciso di riconsegnare i dieci ex Br a Roma.
Una mossa che arriva ad appena 20 giorni dall’ultimo incontro in video-conferenza tra il ministro della Giustizia, Marta Cartabia, e il suo omologo francese, Eric Dupond-Moretti. Proprio in occasione di questo meeting, la ministra del governo guidato da Mario Draghi aveva rinnovato la richiesta dell’Italia, già avanzata in passato anche dall’esecutivo Conte, riguardo alla consegna degli ex brigatisti condannati, ricordando “la massima attenzione e la pressante richiesta delle autorità italiane affinché gli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla giustizia”.