In Francia la protesta continua. Ed è forte, tanto quanto la rabbia dei francesi. I protagonisti sono i Gilet Gialli (les Gilets Jaunes), che da una settimana bloccano le strade e le infrastrutture energetiche di tutto il paese. Il motivo? L’aumento dei prezzi del carburante stabilito dal governo Macron e le sempre più difficili condizioni di vita.

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Il centro di Parigi è animato da una vera e propria “guerriglia“, dove i centinaia di Gilet Gialli hanno invaso la zona vietata degli Champ-Elysees, infervorando le strade con lacrimogeni e getti d’acqua, oltre ad importanti danni inferti alle vetrine dei negozi, alle pensiline e alle strade dove alcuni “casseur” hanno divelto sampietrini con sbarre di ferro per lanciarli contro la polizia, che respinge i manifestanti. Altri due cortei stanno tentando di raggiungere la zona vietata sugli Champs-Elysees, uno dalla rue de Rivoli, l’altro da boulevard Hassmann.

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“On est chez nous”, “Siamo a casa nostra”. Lo slogan gridato dai manifestanti gialli, mentre sfondavano le barriere, sfilando lungo l’Avenue.

Chi sono i “Gilet Gialli”?

Sono operai, pensionati, impiegati, lavoratori di ogni ordine e grado che, attraverso i social network, si sono uniti in un movimento di protesta a-politico che sta letteralmente paralizzando la Francia. Si fanno chiamare i Gilet Gialli (les gilets jaunes) perché, durante le loro proteste, indossano i giubbotti retroriflettenti obbligatori per gli automobilisti quando si scende dall’auto lungo strade e autostrade.

Perché i manifestanti protestano? E cosa prevede la manovra?

La manovra del governo Macron prevede che dal 1 gennaio l’aumento del prezzo del diesel di 6,5 centesimi superando la soglia psicologica di 1,50 euro al litro, mentre la benzina aumenterà di 2,9 centesimi avvicinandosi a quota 1,60 euro al litro.

Un ulteriore aumento per la Francia, tra i paesi che risulta essere tra i più cari. Ma il paragone con l’Italia, di certo, non regge.

Nella Francia metropolitana i Gilet Gialli tentano di smuovere la situazione, mentre noi italiani siamo troppo impegnati a sognare la vita miliardaria dei Ferragnez o a chiederci se Asia Argento e Fabrizio Corona abbiano studiato o meno a tavolino la loro nuova love story.

Martina Onorati

 

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