Free Agency 2020, vincitrici e non del momento più caldo della off-season

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Di Redazione Metropolitan

Nonostante la Free Agency di quest’anno non fosse stracolma di talenti è stata comunque ricca di sorprese e colpi di scena. Tra questi sicuramente c’è Montrezl Harrell che non vola via da Los Angeles ma cambia sponda, legandosi ai Lakers con un biennale da 19 milioni. Sempre restando in casa gialloviola bisogna sottolineare oltre all’arrivo di Dennis Schroder via trade anche le conferme di Kentavious Caldwell-Pope e Markieff Morris e la ciliegina sulla torta Marc Gasol. Ai cugini dei Clippers è andata decisamente peggio non essendo riusciti a trovare la “benedetta” point guard. Niente contender per Danilo Gallinari che torna a est per la prima volta dai tempi dei Knicks e firma un triennale agli Hawks. Gordon Hayward strappa a Michael Jordan, e ai suoi Charlotte Hornets, un quadriennale da 120 milioni.

Le vincitrici della Free Agency

Sarebbe impossibile non annoverare i Lakers tra le vincitrici di questa off-season. Aspettando la certa firma di Davis, i campioni in carica non solo hanno confermato quasi tutti gli elementi principali della corsa all’anello ma si sono addirittura rinforzati, aumentando il gap con le altre rivali. Si è mossa molto bene anche Portland che dopo aver scambiato Ariza per Covington, si aggiudicano le prestazioni di Kanter (via trade) e Derrick Jones Jr, riportando a casa anche Rodney Hood e Carmelo Anthony. Gli Atlanta Hawks dopo qualche anno di mediocrità formano nuovamente un team di livello e l’obiettivo non dichiarato sono i Playoff. Oltre al Gallo arrivano Rondo e Bogdanovic e la squadra promette di fare scintille. Proprio un ex- compagno di Gallinari ha cambiato di recente casacca: si tratta di Chris Paul, scambiato ai Phoenix Suns. Ovviamente non si può escludere la squadra dell’Arizona da questo elenco poiché non ha “solamente” aggiunto il miglior passatore della lega (non me ne voglia Lebron) ma ha anche offerto un triennale a 30 milioni ( cifre piuttosto contenute vedendo altri contratti) a Jae Crowder che ha accettato lasciando gli Heat con cui ha giocato le Finals la stagione passata.

Chi poteva fare di più?

Atterriamo sempre a Hollywood, ma questa volta parliamo dei Clippers. Dopo la delusione dell’anno scorso ci si aspettava qualcosa di più da loro ma la sensazione e che il roster sia sostanzialmente peggiorato. Il contratto faraonico dato a Marcus Morris, 64 milioni in 4 anni, assomiglia più a una mossa della disperazione che a un’idea precisa di mercato. Tyrone Lue ha inevitabilmente bisogno di rinforzi via trade per provare a impensierire il “suo-ex” Lebron James. Un’altra grande delusione della stagione 2019-20 sono stati i Milwaukee Bucks che hanno iniziato il mercato con due affari di livello come Holiday e Bogdanovic, per poi veder sfumare il secondo. Resta sicuramente del rammarico per quello che sarebbe potuto essere e le firme di Portis e Augustin non sopperiscono al talento offensivo che avrebbe portato Bogdan. Tuttavia rinforzano una panchina che necessitava di un rimpasto. Comprendere le mosse dei Detroit Pistons è invece un compito assai arduo. Dopo aver fatto buone prese al draft il front office ha deciso di offrire contratti a diversi lunghi andando a sovraffollare un reparto che nel basket moderno non ha più la centralità di un tempo. La firma di Jerami Grant è ottima ma il resto lascia molto a desiderare. Il giocatore, tra l’altro, ha rifiutato la stessa identica offerta dai Nuggets, squadra in cui ha militato la scorsa annata e mettendosi bene in mostra in coppia con Jokic. Si tratta di una grave perdita per coach Malone che tuttavia riesce a rifirmare Millsap per un altro anno a 10 milioni.

Lorenzo Mundi

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