Ieri si è riunita la commissione Finanze per discutere della delega fiscale. In particolare, si è trattato il tema della riforma catastale, che ha spaccato le forze parlamentari. Infatti, Maria Cecilia Guerra, sottosegretario all’Economia, ha evocato il rischio di una crisi di governo qualora non si procedesse all’approvazione della riforma del catasto. Un’affermazione percepita dalla Lega, già contraria ai provvedimenti sul catasto, come un ricatto.

Legge sul catasto: in cosa consiste

Nella città di Roma, al quarto piano di Palazzo Montecitorio, si trova la commissione Finanze. In tale contesto ieri si è discusso della delega fiscale, e in particolare della riforma catastale. Draghi ha proposto una nuova mappatura del catasto che porti a una valutazione fiscale degli immobili. La proposta punta anche ad abbandonare il sistema di rendite, per introdurre parametri più vicini al mercato. Infine, cambierebbe la definizione e la classificazione degli edifici, che verrebbero divisi tra ordinari e speciali. Questo perché in Italia, con la fotoidentificazione, si possono individuare 1,2 milioni di immobili non censiti. Si tratta di violazioni che vedono, oltre agli immobili non censiti, quelli censiti in modo difforme, o addirittura, quelli abusivi.

Questa riforma non viene vista positivamente da tutte le forze politiche. Per quanto riguarda la maggioranza, il leader del Carroccio, Matteo Salvini, si è subito detto contrario al provvedimento. Secondo i rappresentanti della Lega, la riforma del catasto sarebbe l’espediente per la nascita di nuove tasse sulla casa. Oltre a questa forza politica, anche nell’opposizione Fratelli d’Italia non è d’accordo con la proposta. Ma anche l’associazione Confedilizia, che si occupa di consulenze relative agli immobili in generale, chiede lo stralcio dell’articolo 6 della legge delega del governo di riforma fiscale, sempre per gli stessi motivi.

L’inadeguatezza del Parlamento

Se per la prima volta dopo molti mesi, l’opposizione e la maggioranza si erano mostrate unite nel sostegno all’Ucraina, adesso il governo torna a traballare. Le pressioni del sottosegretario all’Economia per far approvare la riforma del catasto, sono state giudicate irricevibili anche dai membri del Movimento 5 Stelle. Se si introducessero parametri più vicini all’attuale mercato immobiliare, gli aumenti sarebbero consistenti. Questo è l’elemento che ha fatto scaturire l’ira della Lega.

Oltre all’aut-aut del sottosegretario Guerra, è risultata inappropriata anche la richiesta di Matteo Salvini di rimandare la riforma perché c’è la guerra in Ucraina. Ennesima strumentalizzazione di una situazione di crisi che vede protagonista la vita degli individui che risiedono in tale territorio.

Michela Foglia

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