Prosegue senza sosta l’inchiesta sul tragico incidente della funivia del Mottarone in cui sono morte 14 persone. Tre sono le persone fermate perchè ritenute responsabili della terribile sciagura. La procura di Verbania ha accertato che il sistema di emergenza dei freni era stato manomesso

Funivia del Mottarone, arrestate 3 persone

La ricostruzione del terribile incidente della funivia del Mottarone, fonte Corriere della Sera

Omicidio colposo plurimo, disastro colposo e rimozione degli strumenti atti a prevenire gli infortuni aggravato dal disastro e lesioni gravissime. Queste le accuse gravissime di cui dovranno rispondere il proprietario delle Funivie del Mottarone, il direttore del servizio e il capo operativo del servizio. 3 dunque al momento sono i fermati per il tragico incidente di Stresa in cui sono morte 14 persone. Tutti i fermati, secondo il procuratore capo di Verbania, Olimpia Bossi, hanno compiuto “un gesto materialmente consapevole“. Nella cabina precipitata, hanno accertato gli inquirenti, non è stato rimosso il dispositivo che disattiva il freno.

Il sistema dei freni di emergenza era manomesso

La cabina precipitata presentava il sistema di emergenza dei freni manomesso”. Questa è l’agghiacciante conclusione a cui sono giunte le indagini della procura di Verbania dopo le analisi dei reperti. A renderlo noto, come riporta Ansa, il procuratore capo di Verbania Olimpia Bossi, secondo cui “il sistema presentava delle anomalie e avrebbe necessitato un intervento più radicale con un blocco se non prolungato consistente”. Nella cabina distrutta non sarebbe stato rimosso il cosiddetto “forchettone”, il dispositivo che tiene distanti le ganasce dei freni atti a bloccare il cavo portante in caso di rottura del cavo trainante.

La mancata rimozione sarebbe avvenuta, secondo la Bossi ,per “evitare disservizi e blocchi della funivia”. Una scoperta definita dal procuratore capo di Verbania “uno sviluppo consequenziale, molto grave e inquietante, agli accertamenti che abbiamo svolto“. Le indagini ora proseguono con la valutazione della posizione di altre persone che potrebbero aggiungersi al registro degli indagati.

Stefano Delle Cave