Sport

Giocare fuori gara: c’è (quasi) più gusto

Una delle frasi più citate sul golf, è quella dello scrittore americano per antonomasia, Marc Twain:

Il golf è il modo migliore per rovinare una bella passeggiata

Pur non volendo contraddire il grande Mr. Twain, la scorsa settimana abbiamo lanciato un sasso nello stagno e dopo pochi giorni non vogliamo certo nascondere la mano: vogliamo convincere tanti (o pochi) golfisti, che non è necessario avere uno score in tasca e un arbitro che ci segue, per poter esprimere il nostro miglior gioco, anzi… fuori gara è (quasi) meglio.

La pressione

Una delle caratteristiche che definisce i grandi atleti è dare il meglio sotto pressione. Ma ahimè, la maggior parte di noi, non è un grande atleta.
Se un buon prima categoria, si trovasse a tirare un primo colpo su di un tee come quello della Ryder Cup (ma anche come uno del Challenge Tour) il numero degli interventi sanitari fra il pubblico, sarebbe destinato ad aumentare. L’ansia da prestazione, nelle giornate fuori gara è decisamente un problema inferiore.
Si sbaglia un colpo? Peccato! Però si va alla ricerca della palla senza la sensazione di aver buttato i soldi del green-fee. Addirittura ci si può permettere qualche mulligan (una seconda possibilità, il corrispettivo del rifo di quanto eravamo piccoli).

fuori gara
Anche Bubba Watson è soggetto alla pressione
Photo credits: The Telegraph/Getty Images

L’etichetta

Sarebbe sbagliato dire che fuori gara, non si deve seguire l’etichetta o peggio le regole. Anzi, è proprio in queste passeggiate che si dovrebbe consolidare l’idea di un gioco per gentiluomini (o gentildonne), dove ci si comporta secondo regola non per obbligo ma per abitudine.
E’ però vero che in queste occasioni, possiamo essere un pochino più rilassati.
Se perdiamo tempo a cercare una pallina, possiamo far passare il team che ci segue senza paura, possiamo permettere a chi gioca con noi di suggerirci come tirare un colpo. Possiamo, se il campo non è affollato, anche giocare due palline e misurarci contro noi stessi utilizzando tattiche di gioco opposte.

Tempi e costi fuori gara

Infine la parte più bella. Giocare fuori gara conviene!

Non dovendo sottostare alle pur necessarie alchimie organizzative delle gare, è possibile scegliere un orario anche inconsueto per giocare; sfruttare le promozioni che spesso i circoli propongono e limitarsi a 9 buche alla volta.
Si può scoprire che un campo giocato la mattina presto è diversissimo dallo stesso giocato al tramonto o al primo pomeriggio. Si può insomma sfruttare al meglio il proprio tempo, anche quando la forma fisica e mentale non ci permette di essere al top per affrontare un vero giro di gara.

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