Furore è un romanzo di John Steinbeck. L’autore, nelle sue opere, narrò i tempi della Grande Depressione, la vita dei lavoratori, degli emarginati e degli sfruttati. Ricordando la vittoria del Pulitzer e gli eventi storici accaduti in giornata.
Furore, il romanzo di denuncia sociale
Tormentato dalle condizioni e dal trattamento dei suoi concittandini, John Steinbeck, scrisse Furore in soli cinque mesi. Il romanzo fu preceduto da Uomini e Topi. Le tematiche predominanti sono i conflitti fra i proprietari terrieri e i lavoratori I personaggi di Steinbeck non sono eroi, anzi: il protagonista dello scrittore americano è il tipico anti-eroe immerso nella paludosa realtà quotidiana fatta di soprusi. Furore è un’opera di denuncia sociale. La famiglia Joad è la protagonista del romanzo; ad essa si affiancano una serie di personaggi minori come poliziotti, braccianti, proprietari terrieri.
Lo stile narrativo di Steinbeck si contrappone per contrasto al lirismo dei paesaggi americani facendo risaltare la nitida realtà delle vicende umane. Su questo contrasto fonda il suo pensiero, intriso di ironia che si scontra con l’aspro realismo della vita. L’uomo è quindi permeato da un forte risentimento sociale: lo stesso risentimento che lo rende conscio di un’impossibilità di mutare il proprio destino: quest’ultimo appare segnato sin dalla nascita. Un parallelismo sovviene alla mente, quasi involontario: quello con Giovanni Verga esponente del Verismo italiano: ”Il ciclo dei vinti” anche in questo caso, sottolinea la rassegnazione di un fato umano impossibile da cambiare.
Furore e la vittoria del Pulitzer
Il testo verrà fortemente criticato dall’opinione pubblica: in primo luogo per il linguaggio ritenuto eccessivamente volgare, ed in seguito, per uno sbilanciamento politico a favore della sinistra. Nonostante tutto il 6 maggio 1940 Furore vince il Premio Pulitzer. Il Pulitzer è uno dei più importanti riconoscimenti statunitensi: una prestigiosa onorificenza nazionale per il giornalismo, successi letterari e composizioni musicali.
Eventi storici della giornata
Il 6 maggio 1527 i Lanzichenecchi, le truppe tedesche al servizio di Carlo V d’Asburgo saccheggiano Roma. L’evento sottolinea il passaggio fra il predominio in Europa tra il Sacro Romano Impero e il Regno di Francia; ma soprattutto si identifica questa data come la fine del Rinascimento. Sempre in Francia, il 6 maggio 1682: Luigi XIV di Francia, anche detto Re Sole, sposta la sua corte a Versailles. La reggia aveva un valore metaforico poiché era simbolo dello splendore e della potenza della monarchia: un luogo fisico in grado di darle ulteriore prestigio. Ancora Francia: Nel 1889, Parigi è la protagonista di un evento che cambierà per sempre l’immagine della città: durante l’Esposizione Universale di Parigi è ufficialmente aperta al pubblico la Torre Eiffel. Da allora il monumento è il simbolo della capitale.
Compleanni importanti
Nasce il 6 maggio 1856 il padre della psicoanalisi, Sigmund Freud: colui che rivoluzionò le discipline psicologiche e l’approccio della psicologia. Rodolfo Valentino pseudonimo di Rodolfo Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi nasce il 6 maggio 1895 a Castellaneta: tra i più grandi attori italiani naturalizzato statunitense che ha segnato il cinema muto; noto sex symbol simbolo di un’epoca cui il fascino sopraggiunge ai giorni odierni.