Una delle figure più controverse della storia italiana: Gabriele D’Annunzio. Nato come oggi ma nel 1863, a Pescara. Sul suo conto si è detto e scritto tanto. E tra verità e falsi miti, Gabriele D’Annunzio, ancora oggi è una figura emblematica della storia del nostro paese. Letterato, poeta e drammaturgo. Definito il Vate italiano, cioè sommo e sacro poeta.
Il modello narrativo dannunziano
Gabriele D’Annunzio, rivoluziona la produzione narrativa ed il regime linguistico usato. Questa è la chiave del suo successo e della sua unicità. La scrittura di Gabriele D’Annunzio è barocca e narcisista, affascina per una poetica elegante e surreale, amena e fiabesca. I protagonisti esteti delle sue opere, si ispirano al “super uomo“del filosofo Nietzsche. Anche se la rivisitazione del modello proposto da Gabriele D’Annunzio è ben distante dal pensiero del filosofo tedesco, al quale di ispira. Nietzsche insieme a Schopenhauer, hanno affascinato molto il poeta abruzzese. L’impegno politico e la militanza di Gabriele D’Annunzio, sono stati fondamentali nel ventennio fascista. Il suo talento letterario, ha contribuito al successo della propaganda di regime.
Ma alla carriera di questo illustre letterato, si affianca una turbolenta vita privata ed amorosa. Gabriele D’Annunzio, amante della bellezza e dell’amore, consuma una relazione profonda con Eleonora Duse. La giovane donna, è un astro del teatro, un’attrice che Gabriele D’Annunzio, ammira e stima, fino ad innamorarsi perdutamente di lei. La donna è una vera e propria musa ispiratrice per lo scrittore, che grazie a questo amore, si cimenta anche nel mondo della scrittura teatrale. Nasce cosi Gabriele D’annunzio, drammaturgo. Ma la complessa personalità istrionica del Vate, non rende vita facile al suo amore con la Duse. Così tra emozioni forti e dolore, si consuma il loro amore, come testimoniano questi versi di D’Annunzio, che fanno parte di un fitto carteggio tra i due amanti:
Il bisogno imperioso della vita violenta – della vita carnale , del piacere, del pericolo fisico, dell’allegrezza,- mi ha tratto lontano .
E tu – che talvolta ti sei commossa fino alle lacrime, tu ora puoi farmi onta di questo bisogno?
Ma, dalla mattina in cui ebbi la gioia d’incontrarti, fino a quest’ora desolata, io non ho avuto in me un pensiero e un sentimento che non fossero e che non sieno di devozione, di ammirazione,di riconoscenza , d’infinita tenerezza verso l’anima tua.
Tu invece, mi hai sospettato di continuo, e mi hai abbassato e mi hai creduto (ah, orribile veramente!) un nemico scaltro!
Lo sapevi che…
Sulla figura di Gabriele D’Annunzio, sono stati scritti molti aneddoti e stravaganze. La prima, tra le più famose, è la curiosa operazione chirurgica, che il Vate avrebbe fatto per togliersi due costole dal fianco. Una leggenda totalmente frutto di fantasia. Infatti Gabriele D’Annunzio, non fece mai una cosa del genere. Ma le sue estrosità, furono altre. Ad esempio: lo sapevate che finse di essere morto? Alla pubblicazione del suo primo componimento, “Prime vere“, fece circolare la notizia della sua morte. Decesso avvenuto per una drammatica caduta da cavallo. Perché fece questo? Per creare notizia e curiosità sulla sua persona, in modo che le vendite letterarie del suo scritto, aumentassero. Infatti così accadde. E solo in un secondo momento, lo stesso Gabriele D’Annunzio, smentì la notizia della sua morte.
a cura di Chiara Bonacquisti
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