Galil3o: “‘Viaggiare leggeri’ mi sembrava perfetto per il periodo che sto attraversando”

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Di Redazione Metropolitan

Un cantautore romano che ama viaggiare leggero e che sta preparando un disco d’esordio che sicuramente si rivelerà interessante. Galil3o è pronto per il grande salto e la sua “Viaggiare leggeri” lo accompagnerà in questo lungo viaggio.

Il brano è una ballata confidenziale, dai toni distesi e dal ritornello che conquista al primo ascolto, con un testo delicato e una musicalità vicina all’indie rock. Noi di Metropolitan Magazine, lo abbiamo raggiunto per farci raccontare questo nuovo progetto.

La nostra intervista a Galil3o per l’uscita di “Viaggiare leggeri”

MM: Ciao Galil3o, come stai e come stai vivendo questa situazione, dove sembra esserci uno spiraglio per la musica?

FG: «Dove c’è vita, c’è arte e viceversa. Dopo questo momento faticoso e doloroso si intravede una luce e spero che da questo spiraglio possano fuoriuscire la vita, l’arte, la musica e la bellezza che sono rimaste imprigionate dentro ognuno di noi. Io sono davvero contento di aver messo un punto e aver pubblicato il mio nuovo singolo “Viaggiare leggeri”, che si sta insinuando, appunto, all’interno di questo spiraglio. Mi sento diverso, sempre me stesso, ma nuovo, leggero…»

MM: Facendo un piccolo passo indietro, come mai hai deciso di utilizzare il nome d’arte Galil3o ?

FG: «Spesso mi vengono chiesti dei pareri, dei consigli (come faccio io a mia volta, del resto) e, quando finisco di dire la mia opinione, mi viene sempre risposto: “eh, se vabbè!” Oppure “ma ti pare dai, sei sempre il solito esagerato!” … per poi, a distanza di tempo (breve o lungo che sia), la maggior parte delle volte si scopre che non ero andato troppo lontano dalla verità. Così mi viene detto: “Oh, lo sai?! Avevi proprio ragione!».

Ho associato questi avvenimenti, con i dovuti paragoni e con una rivisitazione del tutto romanesca, al grande Galileo, perché lui aveva detto un sacco di cosine non banali e nessuno gli aveva creduto. È stato addirittura inquisito! Ancora oggi, però, studiamo e utilizziamo le sue teorie. Tanto scemo non era, no!? In più c’è una assonanza con il mio cognome e, quindi, il gioco è bello che fatto!».

MM: “Viaggiare leggeri” è il tuo nuovo singolo, ma come è nato questo brano?

FG: «L’ho scritto con il mio amico e autore Carlo Acreman, un po’ di tempo fa. Rileggendolo oggi, mi sembra perfetto per il periodo che sto attraversando. E, dagli scambi e dai feedback che ho ricevuto, non sono così solo; molte persone mi hanno ringraziato dicendomi che avevo colto anche il loro di momento: questa è la cosa più bella che possa capitarti quando scrivi una canzone! Ti dona il coraggio di continuare anche dopo questo periodo che abbiamo e stiamo ancora attraversando. Poi l’ho vestita con una musica semplice, leggera, nata chitarra e voce ed è rimasta con quel mood, così com’era».

MM: Non pensare male di me, è un viaggio dentro me non c’entri te”, l’introspezione è ben presente in questo brano. Tuttavia, quando guardiamo dentro di noi, non c’è il rischio di rivalutare anche l’esterno, una relazione o la vita vissuta fino a quel momento?

FG: «Lo chiami rischio… ma se fosse un’opportunità? A mio modesto parere è un bene scoprirsi e rivalutarsi ogni giorno, potresti scoprire cose sempre nuove, correggere quelle che non vanno, consolidare quelle che ti valorizzano».

Galil30 – Viaggiare leggeri

MM: A te è capitato di partire per ritrovare te stesso?

FG: «Ovvio che sì, mi sono dato questo obiettivo e sto cercando di farlo il più spesso possibile! PS: non potendo viaggiare fisicamente, mi sono arrangiato (ride ndr)».

MM: Galil3, si viaggia meglio “leggeri”?

FG: «Oh sì! Molto meglio… tornando seri, i viaggi per scoprire se stessi DEVONO avere quella leggerezza di non giudicarsi mai, ma di accettarsi e migliorare. Leggero è come dire libero, cosa c’è di più bello e prezioso della libertà?».

MM: Un testo delicato, con un ritornello facile da ricordare e una sonorità molto legata all’indie rock. Galil3o come mai hai scelto un brano così per inaugurare questo progetto?

FG: «Ho scelto questo brano perché pensavo fosse perfetto per dare il “la” e partire. Partire per questa nuova avventura. È un viaggio, dentro se stessi, ma da condividere, da cantare insieme e per scoprirsi nuovamente. Chi vuole partire con me?».

MM: Questo brano inoltre apre le porte al tuo disco d’esordio. Qual è l’emozione nel riuscire a dare vita ad un progetto così importante, dopo il periodo che abbiamo vissuto?

FG: «È un’emozione unica. Ho impiegato tanto tempo, disfatto e rifatto tante cose, ma adesso c’è Viaggiare leggeri, il punto di inizio… Sinceramente è complessa da spiegare… ci provo: è come se scoprissi che domani potresti partire per il posto che ami, senza alcun pensiero».

E il giorno dopo hai ancora la stessa sensazione, e quello dopo ancora e quello dopo ancora e ancora… Ho reso l’idea? Ci tengo a ringraziare tutto il team che sta lavorando attivamente con me: Agnese, Matteo e Alessandra e citare anche velocemente chi ha contribuito a metterlo in musica, ovvero chi l’ha arrangiato e prodotto: Luigi Di Chiappari e Andrea Guastadisegni. È stato poi masterizzato da Matteo Gabbianelli, presso lo Studio kuTso Noise Home. La copertina del singolo nasce, invece, da un dipinto originale dell’artista Mario Tavernaro, ispirato dalla canzone e rielaborato digitalmente da Eva Tavernaro. Tutte le foto sono di Matteo Casilli».

MM: L’album è in uscita in autunno, ma ci puoi già dire qualcosa?

FG: «Quante cose vi vorrei dire e quante cose vorrei raccontarvi… davvero! Per il momento niente spoiler, anche se vi anticipo che a giugno potrebbe succedere qualcosa…»

É stato davvero un piacere, un saluto a tutti i lettori di Metropolitan Magazine, ci si becca in giro, ora che si può!

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