Il giorno del 150esimo anniversario della nascita di Gandhi, dei profanatori hanno rubato le sue ceneri e scritto “traditore” sulla sua foto

150 anni dopo la nascita di Gandhi, dei ladri entrano in azione e trafugano le sue ceneri. Fino a due giorni fa, l’India, caratterizzata da una parte del governo ”ultrareligiosa” si prostrava davanti alla statua di Gandhi, il filosofo della ”non violenza”.

Nella capitale di New Dehli, si stavano tenendo dei cortei religiosi e seminari storici per celebrare la sua figura. Dei profanatori di tombe, dopo essere entrati in uno di questi luoghi di culto, hanno scritto ”traditore” su una sua foto, rubando parte delle ceneri contenute in una piccola urna.

La morte di Gandhi

Sono passati molti anni da quando un militare dell’estrema destra hindu gli sparò il 30 Gennaio 1948 perché – secondo lui – aveva ”tradito Bharat”. I principi teorici di Bharat sostenevano che lo spirito dell’antica India concedesse pari poteri e pari opportunità a gente di casta bassa e musulmani.

Le ceneri di Gandhi vennero lanciate nei ”tre mari” del sud e dei tre fiumi del nord. Laxman Bagh è il luogo dove è avvenuto il furto, con molti risvolti politici da parte degli oppositori di Gandhi, fautori del ”pugno duro” avverso al pensiero ”della non violenza” di Gandhi.

Oltre a questo episodio, vi erano stati parecchi episodi di vandalismo da parte dei nazionalisti Hindu, i quali non si riconoscevano nell’ideologia ”pietista” del Mahatma.

La scoperta della ”profanazione”

La mattina della ricorrenza, un funzionario del congresso nazionale di cui Gandhi fu guida spirituale e politica, si era recato con altri membri del partito per rendere omaggio alle reliquie.

Dopo la scoperta del furto ed il conseguente atto vandalico, la polizia informata ha avviato un’indagine negli ambienti estremisti di matrice ultra-religiosa, vicini alla RSS, l’organizzazione dell’estrema destra della religione induista.

Di tale movimento fece parte l’assassino di Gandhi, Nathuram Godse. Inoltre si sarebbe ancora una frangia più radicale il Bjp (partito di maggioranza ultranazionalista). All’interno di esso, sarebbe stata eletta una ”santona” radicalmente anti-Ghandi.

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