Gattuso non è più un semplice sistematore, ma sta diventando un comandante. Come riporta la Gazzetta dello Sport, il tecnico calabrese, scaricato forse troppo frettolosamente dal Milan, avrebbe una forte voglia di rivalsa. Con la fiducia del presidente De Laurentiis, sta nascendo il nuovo Napoli targato Gattuso. Un Napoli stilisticamente meno bello da quello apprezzato negli ultimi anni, ma che sta assorbendo la filosofia del proprio allenatore: grinta e determinazione.
Gattuso: il nuovo timoniere nel golfo di Napoli
Fatica, duro lavoro e senso del dovere: questi gli attributi che hanno permesso a Rino Gattuso di diventare una leggenda nel mondo del calcio. Dopo aver vinto tutte le battaglie possibili in mezzo al campo e tutti i trofei più prestigiosi, Gattuso si è catapultato, con la stessa passione, nel nuovo ruolo di allenatore. Le prime esperienze a Palermo, Creta e Pisa, pur non fortunose nei risultati sportivi, hanno permesso a “Ringhio” di farsi le ossa, come solo lui sa fare e di tentare l’avventura in massima serie. Subentrato a Vincenzo Montella sulla panchina del Milan, è riuscito rapidamente a risollevarne le sorti, guidando i rossoneri ad un ottimo finale di stagione e al raggiungimento della finale di Coppa Italia, poi persa contro la Juventus.
Confermato per la seconda stagione al Milan, la squadra che ama e alla quale ha dedicato la parte migliore della propria carriera calcistica, riesce a disputare un’ottima stagione in campionato, sfiorando l’accesso alla Champions league, mancato di un solo punto. Dopo la rescissione consensuale con i meneghini e un breve periodo di riposo, è stato chiamato per sistemare la stagione napoletana. Come a Milano, anche nella nuova stagione con i partenopei, Ringhio sembrava essere stato assunto nelle vesti di “normalizzatore”. Chiamato a sostituire il proprio maestro Carlo Ancelotti, dopo il deludente avvio di stagione e con le numerose divisioni tra società e calciatori, “Ringhio” si è gettato in questa difficile avventura. Inizialmente il compito si è rivelato arduo e i risultati hanno tardato ad arrivare. Prima della pausa però, il Napoli stava iniziando ad ingranare, prendendo le forme del proprio tecnico.
Lealtà e duro lavoro
Grande temperamento e foga agonistica, ma nello stesso tempo lealtà e sportività: questi i valori che Gattuso sta provando a trasferire alla sua squadra. I suoi ex compagni di Nazionale ( Cannavaro in primis), nelle dirette Instagram, lo raccontavano totalmente immerso nella nuova avventura napoletana. La ripresa degli allenamenti individuali sembra aver confermato ciò. Gattuso è sempre il primo ad arrivare al centro sportivo e con grinta e passione, rispettando il nuovo protocollo di sicurezza, sta seguendo tutti i suoi calciatori nel difficile e particolare momento della ripresa. Dopo aver rinunciato al proprio stipendio per aiutare i dipendenti del Napoli in cassa integrazione, Gattuso sembra essere pronto per la possibile ripresa del campionato.
Il Napoli, in vista della ripresa, sarà chiamato ad un difficile finale di stagione ed è in corsa ancora per tutte le competizioni. I partenopei dovranno compiere una difficile rimonta in campionato: con 9 punti da recuperare in 12 partite sull’Atalanta, per provare a qualificarsi in Champions league. Inoltre, gli azzurri dovranno disputare la semifinale di ritorno di Coppa Italia contro l’Inter (1-0 per il Napoli nel match d’andata) e il ritorno degli ottavi di Champions contro il Barcellona (1-1 al San Paolo).
L’effetto Gattuso sul calciomercato
Infine, Gattuso sta ridando vigore ad un ambiente che sembrava più diviso che mai. L’ammutinamento nel Novembre dello scorso anno sembra essere un lontano ricordo e molti calciatori in partenza potrebbero continuare la loro avventura con il Napoli. Zielinski, uno degli elementi più valorizzati della rosa da Gattuso, potrebbe rinnovare il proprio contratto a breve. Più difficile appare, invece, la situazione di Milik e Mertens (il belga, in particolare, è in scadenza). Gattuso, tuttavia, vorrebbe creare un gruppo di calciatori fedeli, attorno ai quali far ruotare il proprio gioco. Proprio il tecnico calabrese potrebbe, dunque, essere l’elemento determinante per la permanenza dei due attaccanti.