Siamo al 123esimo giorno di guerra e Hamas apre una breccia per la negoziazione degli ostaggi. Da Gaza c’è apertura ma Israele boccia la proposta per l’ennesima volta. Quando finirà la guerra? Intanto in Yemen continuano le tensioni.

 Il premier del Qatar, Mohammed bin Abdulrahman Al Thani, ha annunciato di aver ricevuto “una risposta positiva” da parte di Hamas sull’intesa per gli ostaggi israeliani a Gaza (fonte: ANSA).

Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani nel corso della conferenza stampa a Doha con il segretario di Stato Usa Antony Blinken:

“Abbiamo ricevuto una risposta da Hamas sul quadro generale dell’accordo riguardo agli ostaggi. La risposta include alcuni commenti, ma in generale è positiva”

Eccoci al 123esimo giorno di conflitto, sperando di una sua anche parziale conflusione.

Gli ostaggi di Israele non vengono accettati dalla nazione, perché?

L’annuncio del Qatar:

“Sì di Hamas all’accordo sugli ostaggi”

Ma fonti israeliane replicano:

“La risposta è negativa nella sostanza. Hamas ha detto sì al quadro dell’accordo ma ha posto condizioni impossibile. Noi non ci fermiamo”

Il presidente Usa Joe Biden non chiude:

“Ci stiamo ragionando”.

La situazione (geopolitica) di oggi:

Non è facile capire quali siano i veri scopi della Nazione di Israele: prima chiede gli staggi a gran voce e poi quando c’è una minima apertura di Hamas, si tira indietro. Inoltre Hamas sostiene da settimane che libererà gli ostaggi se Israele termina la guerra. Infine, non ha le mani pulite: anche (forse soprattutto) le sue sono sporche di sangue di civili. Questo gli è valso una denuncia internazionale con l’accusa di Genocidio per quel che sta compiendo a Gaza. Leggi il mio articolo su Israele e come sta rispondendo all’accusa del suo crimine di Genocidio con prove annesse (con torture filmate dagli stessi soldati dell’IDF) qui.

Intanto si apprende che  un quinto dei 136 rapiti, sono morti. Lo riferisce il New York Times. Come dall’inizio del conflitto ad oggi e senza alcuna eccezione, anche stavolta la fonte è lo stato di Israele. La nazione è molto gelosa dlle sue informazioni circa la guerra e ha personalmente prodotto il suo documento. Gli USA hanno solo visionato una valutazione interna dell’esercito israeliano. 

Manifestanti israeliani, intanto, protestano sulla Striscia di Gaza al valico di Kerem Shalom. A Nablus un palestinese ha sparato contro una postazione militare l’ha colpito a a morte il fuoco dei soldati. Infine, lo Yemen è totalmente insoddisfatto dell’ennesima risposta incoerente di Israele. Ma, se ne parla sempre, perchè non riprende gli ostaggi? questo accende ancor di più i focolari di instabilità. Il leader degli Houthi dello Yemen ha detto che il gruppo “aumenterà ulteriormente” le sue azioni nel Mar Rosso se Israele non ferma gli attacchi a Gaza.

Maria Paola Pizzonia, Autore presso Metropolitan Magazine

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