Secondo gli esperti brasiliani è in atto un genocidio a tutti gli effetti ai danni delle tribù di terre mai censite.
L’ONG internazionale ha accusato lo stato del Brasile di mettere in atto un genocidio ai danni delle tribù di terre indigene dell’Amazzonia.
In seguito al licenziamento di Bruno Pereira, capo del dipartimento governativo che si occupa di proteggere le terre delle tribù mai censite, è partito l’avvertimento.
Gli esperti sono fortemente preoccupati che abbiano allontanato Pereira “senza alcuna apparente ragione tecnica” e che tutto ciò “rappresenti un ulteriore passo indietro nella politica di protezione delle tribù“.
Survival International informa che anche i precedenti coordinatori dell’unità di Funai hanno firmato il comunicato.
Il Funai (Dipartimento per gli Affari Indigeni) si occupa delle tribù che non hanno mai ricevuto contatti dall’essere umano.
L’attacco dei 12 esperti
Ângela Kaxuyana, Antenor Vaz, Ariovaldo José dos Santos, Armando Soares Filho, Beto Marubo, Carlos Travassos Douglas Rodrigues, Elias dos Santos Bigio, Fabrício Amorim, José Carlos dos Reis Meirelles, Leonardo Lenin Covezzi Val dos Santos, Lucas Infantozzi Albertoni, Marcelo Santos, Odenir Pinto de Oliveira .
Questi sono gli esperti che hanno denunciato con una lettera diretta al governo Bolsonaro.
La Survival International ha mostrato il suo appoggio.
“Il Presidente Bolsonaro ha scatenato un attacco aggressivo contro i popoli indigeni del Brasile e le tribù incontattate sono prese di mira pesantemente. Le invasioni delle terre indigenesono aumentate drasticamente da quando Bolsonaro ha preso il potere, il primo gennaio scorso.
Unitamente ai suoi piani di aprire la foresta pluviale amazzonica all’industria agro-alimentare e estrattiva su larga scala. Forzarle al contatto e rubare le loro terre, le annienterà“.
Fiona Wilson, direttrice del dipartimento Advocacy di Survival International, ha dichiarato:
“Per decenni, il Brasile ha indicato la strada per la protezione delle terre delle tribù incontattate, riconoscendo che sono le persone più vulnerabili sul pianeta.
Ma il Presidente Bolsonaro ha intenzione di smantellare questo lavoro e di aprire i territori indigeni del Brasile ai taglialegna, ai cercatori d’oro e agli allevatori.
Non gli importa di quanti Indigeni periranno nel processo e in molte occasioni ha apertamente espresso il suo disprezzo razzista nei loro confronti.
Questo è un momento centrale per il futuro delle tribù incontattate e, pertanto, per tutta l’umanità. O le persone in tutto il mondo staranno fianco a fianco con i popoli indigeni oppure assisteremo ad un genocidio sotto i nostri occhi.“
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