Nel pomeriggio del 30 luglio sono stati interrogati due giovani egiziani per l’omicidio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla. Il 19enne egiziano lo scorso lunedì è stato trovato morto in mare decapitato e mani davanti a Santa Margherita Ligure, in provincia di Genova. I ragazzi egiziani lavorano nella barberia di Sestri Ponente, uno è il titolare, l’altro è un suo dipendente.

19enne decapitato a Genova

19enne mutilato a Genova- Photo Credits Genova24
19enne mutilato a Genova- Photo Credits Genova24

Due giovani nordafricani sono stati posti in stato di fermo in relazione all’omicidio di Mahmoud Sayed Mohamed Abdalla, il cui cadavere mutilato Ã¨ stato rinvenuto in mare lunedì scorso a Santa Margherita, vicino Genova. La vittima, un ragazzo di soli 19 anni, è stata uccisa nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 luglio e poi gettata in mare. Il suo corpo è stato rinvenuto senza testa né mani, ma al momento non è chiaro se le mutilazioni siano state effettuate dal suo assassino o se siano state causate dalle eliche di un’imbarcazione.

Interrogati due ragazzi egiziani

Assistiti dai loro legali, i due avrebbero risposto alle domande degli inquirenti, escludendo un loro coinvolgimento nel delitto. Il sospetto degli inquirenti è che l’assassino possa aver mutilato il corpo per rendere più difficile l’identificazione. Il fermo è stato eseguito dai Carabinieri del Nucleo investigativo e dalla Compagnia di Chiavari nella notte tra sabato e domenica. Non è ancora chiaro il movente che ha portato all’omicidio di Abdalla, né se la mutilazione del cadavere sia stata effettuata per rallentare il processo di identificazione. La polizia sta continuando a seguire tutte le possibili piste per fare luce sulla vicenda.

L’autopsia del corpo

La relazione del medico legale che ha effettuato l’esame autoptico sui resti conferma che Abdalla sarebbe stato ucciso con un colpo di punteruolo al cuore, per poi essere trafitto più volte. L’omicidio sarebbe avvenuto a Lavagna, luogo in cui il corpo sarebbe stato gettato in mare. Poi, le correnti avrebbero spinto il cadavere fino al largo di Santa Margherita Ligure, luogo del ritrovamento. Si cerca di capire se le numerose mutilazioni siano state fatte consapevolmente per rallentarne il riconoscimento, oppure dalle eliche delle barche in mare.

Giulia Simonetti

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