“Ogni cento anni la falesia cambia pelle”, dicono generalmente gli abitanti di questa parte di riviera, e sta volta è accaduto per davvero: la falesia ha cambiato pelle – nel pomeriggio di ieri – in seguito ad una frana che ha danneggiato il cimitero di Camogli, in provincia di Genova: uno dei più suggestivi della riviera. Con molte probabilità, la causa sarebbe dovuta alle violente mareggiate che hanno colpito la Liguria negli ultimi anni. Diverse bare sono finite così in acqua, semidistrutte, come fossero rovine di navi naufragate, lasciando residenti e amministratori increduli dinanzi tale raccapricciante visione; ma la fragilità del territorio ligure non lascia certamente sopresi: questa ne è l’ennesima dimostrazione.
Prima un forte rumore, poi alcune vibrazioni del terreno e in pochi secondi la falesia si è staccata, precipitando, da diverse decine di metri, insieme ai loculi in mare: alcuni operai che stavano lavorando alla ristrutturazione di colombari sono stati i primi ad assistere alla scena, e anche i primi a darne l’allarme.
“Un crollo difficilmente prevedibile”
La zona, spiega Tino Rovello, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Camogli, era sotto osservazione da un po’ e infatti “L’area era stata anche transennata – ha dichiarato all’ANSA – perché negli ultimi giorni si erano uditi strani scricchiolii”. Ma per quanto evidente fosse la necessità di consolidare questa parte rocciosa, non si poteva immaginare un simile crollo, ha affermato il sindaco Francesco Olivari, che sta tuttora coordinando la messa in sicurezza della zona. Verificando, inoltre, se il terreno circostante sia stato interessato dal cedimento, in funzione soprattutto delle abitazioni che vi sono lì, a poca distanza dal cimitero. Sul posto anche l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone che, prima di entrare in Comune per la riunione sul da farsi, ha spiegato: “Erano già stati conclusi lavori di consolidamento in zona, mentre stavano appunto per partire altri interventi finanziari da Regione Liguria in un’area che non è però quella interessata dal crollo […] C’è una fronte di frana che analizzeremo cercheremo di capire cosa è ancora in pericolo e come eliminare i materiali crollati che in questo momento sono accumulati al limite del cimitero”. E ha concluso: “La strada è in condizioni discrete ma credo che tutta l’area verrà chiusa almeno fino a quando non avremo capito quali sono le condizioni di rischio a lato della zona frenata e nella parte di cimitero che lambisce la zona del crollo”.
La Guardia costiera ha sistemato delle barriere in mare per contenere i materiali finiti in acqua e non ancora recuperati. “Al momento sono stati trovati 10 feretri”, ha dichiarato l’assessore regionale, “E non risultano altre bare da recuperare”. Tuttavia, è stato predisposto per domani un sorvolo con i droni per approfondire le ricerche e organizzare il recupero delle salme.
Francesca Perrotta