Chi è senza peccato scagli la prima pietra…
Ci verrebbe quasi da pensare data la polemica scatenatesi dopo il finale dell’ottava ed ultima stagione di Game of Thrones. In molteplici interviste, George R.R. Martin ribadisce più volte quanto sia dispiaciuto dall’esito e soprattutto amareggiato dalla decisione presa da HBO di continuare la scrittura della serie senza l’ausilio dei suoi libri, i quali però ad oggi ancora non risultano essere pervenuti.
Ahimè, è difficile talvolta comprendere la reale pressione del pubblico, le politiche draconiane di produzione e l’esigenza monetaria – nota anche come sindrome post traumatica da stress di fine mese – in cui spesso e molto poco volentieri si ritrovano ad affrontare i poveri sceneggiatori, schiavi di un sistema ormai obsoleto, data la forte richiesta di qualità sempre maggiore che mal si associa alla necessità sociale di essere impietosamente rapidi.
Fatta eccezione dell’invenzione di un programma capace di sparare brevi impressioni di qualità al pubblico – qualcosa che sicuramente intrigherebbe gli autori di Black Mirror – è difficile riuscire a ad innalzarsi allo stesso livello del volo di fantasia di uno spettatore medio, un volare che s’intensifica soprattutto se si ha tra le mani un prodotto fantasy: se odio genera odio, il fantasy genera sicuramente una creatività rischiosa, un atto che tende a non verificarsi così frequentemente per generi comici o drammatici.
George Martin e i prequel: “Ma non vi preoccupate!”
Ci riassicura però Martin da bravo politico pronto a ripulire il caos creato dal governo precedente, un imperdonabile caos che su per giù ha fruttato alla celebre e rivoluzionaria azienda HBO qualche milione. Pare che il volo GOT non sia dunque destinato ad atterrare tanto presto, e con questa affermazione ci viene fatto credere che Martin presto tornerà nelle vesti di pilota… O non proprio: “La produzione è andata avanti senza che io me lo aspettassi” che tradotto dal gergo politico vuol dire: Io non c’entro nulla, “cercherò di portare a termine il prossimo libro di Winds of Winter e poi il romanzo successivo A Dream of Spring. Adesso mi sto concentrando su queste storie, dopodiché staremo a vedere.” Uno “staremo a vedere” che ci lascia solo intendere l’impossibilità di scendere a causa di un banale ingorgo aeroportuale.
Intanto HBO ha confermato al Television Critics Association l’uscita nel 2022 del prequel House of the Dragon, che tratta delle vicende accadute 300 anni prima dei fatti raccontati in Game of Thrones. Seduto al tavolo rotondo ci sarà anche George R.R. Martin, dato che lo spin off è basato sul suo libro Fire & Blood; speculazione a parte dunque tornerà e avrà di fatto modo di supervisionare il prodotto…
George Martin e i prequel: HBO chiude le porte a Jane Goldman
Non è stato un via libera invece per la serie originale di Jane Goldman, la quale sarebbe stata ambientata addirittura 8000 anni prima. Una sfida impegnativa, troppo impegnativa per i produttori di HBO che hanno preferito rischiare con un testo già esistente: “Una delle cose che credo Jane abbia realizzato splendidamente, ed era una sfida enorme, è stato l’immenso mondo creato, davvero immenso, perché lo aveva ambientato 8000 anni prima della serie madre, quindi richiedeva più impegno. Per quanto riguarda invece House of the Dragon avevamo già un testo dal quale partire, e questo ha fatto un po’ da mappa per ottenere l’ordine di una prima serie completa.” Afferma Casey Bloys.
Resta un punto interrogativo invece per quanto riguarda un libro per ragazzi scritto da Martin e intitolato Il Cavaliere dei Sette Regni: una leggera raccolta di tre racconti d’avventura incentrati su due personaggi principali – può darsi che qualcuno ci abbia pensato a una miniserie ispirata alla narrazione; qualora ciò fosse solo una pia illusione, sarebbe sicuramente interessante a livello scenografico e funzionerebbe bene per piattaforme come Netflix, facendo attenzione ovviamente a selezionare il giusto cast.
Evviva! Ci sarà quindi senz’altro una serie spin off ma ciò non pare saziare la fame dei fan più accaniti che ancora si domandano quando Martin si deciderà a finire di scrivere Game of Thrones… Martin ha ipotizzato addirittura l’uscita di tre film ispirati al suo finale, una scelta che andrebbe probabilmente ad inasprire il dibattito ormai già in fase di guarigione; semmai dovesse uscire un giorno, di certo ci si dovrebbe aspettare qualcosa di diametralmente opposto rispetto al prodotto realizzato da HBO di cui Martin, volente o nolente, faceva parte…
Chi è senza peccato scagli la prima pietra, sia Martin che HBO hanno sicuramente deciso di tirarci addosso il Grand Canyon – “Staremo a vedere”.
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