Geppi Cucciari presenta al teatro Ambra Jovinelli il nuovo monologo Perfetta per la regia di Mattia Torre

Mentre il pubblico ancora si appresta a prendere posto, le note in sottofondo di No Potho Reposare in una delicatissima versione strumentale di Paolo Fresu, svelano la colonna sonora tutta sarda dello spettacolo interpretato da Geppi Cucciari per la regia di Mattia Torre.

(Mattia Torre, fonte: immagine web)

Mattia Torre, sull’onda del successo per la serie televisiva La linea verticale, si misura con umorismo ed empatia in un tema tutto femminile e quasi sconosciuto al genere maschile: le fasi del ciclo mestruale di una donna. 

Quattro fasi, quattro martedì in cui si alternano le stesse azioni ma con reazioni e percezioni totalmente diverse le une dalle altre, influenzate costantemente dal viaggio di quell’ovulo attraverso il corpo femminile.

In scena Geppi Cucciari e la scenografia volutamente minimalista che si limita a cambiare colore seguendo gli stati d’animo che pervadono la protagonista.

I temi incastonati nella cornice del ciclo sono attuali, ironici e carichi di quel sottile sarcasmo a cui ci ha abituato la Cucciari nelle sue performance durante gli anni.

(Geppi Cucciari, fonte: immagine web)

In primis l’uomo, descritto mentre osserva le mansioni compiute dalla donna come fossero fenomeni paranormali: il frigo sempre pieno, la colazione sempre pronta, i vestiti sempre puliti, un uomo pianta ignaro di dove si trovi e di cosa lo circondi, ma pronto a deliziare la donna col riassunto dell’ultima puntata di Voyager come a svelare un altro segreto di Fatima.

La routine quotidiana della protagonista, spezzata di tanto in tanto da esilaranti episodi col rubinetto di un ristorante, col traffico e col fioraio, si svolge principalmente sullo sfondo di un quartiere ricco che “non ha idea di che giorno sia, perchè tanto non gli cambia niente”, e districandosi sull’ambito di un lavoro insoddisfacente ma tenuto vivo anche da una competizione con i colleghi tendente alla guerra fredda del ‘900.

Il monologo è frenetico, impostato solidamente sui puntuali tempi teatrali della comicità, in alcuni momenti quasi uno scioglilingua interpretato con enfasi dall’attrice comica sarda, che si destreggia abilmente tra le varie emotività che si alternano in una donna ogni mese, per una durata media di circa 35 anni.

(Geppi Cucciari in scena, fonte: immagine web)

Tormento, frustrazione, nervoso, stanchezza, sensazione di non essere comprese da chi ci è accanto nella vita o in una semplice passeggiata su un marciapiede: la ciclicità della donna posta in totale antitesi nei confronti della linearità maschile, forma mentis infranta dall’inconfutabile verità “Alla donna si chiede un doppio sforzo: l’energia maschile per sopravvivere nel mondo e quella femminile per ritrovare se stesse“.

Perfetta è uno spettacolo che con ironia affronta temi fin troppo seri, invitandoci velatamente a riflettere su un’empatia in via d’estinzione che possiamo ancora salvare e su un’autoconsapevolezza da salvaguardare con tenacia e convinzione.

Io non faccio tutto nonostante il ciclo, io faccio tutto GRAZIE al ciclo“. 

 

Eleonora Giulia Meloni