Divieto per i medici di fornire informazioni riguardo l’aborto in Germania: è il 219a, l’articolo istituito nel 1933 dal partito nazista. Tanti anni di proteste hanno portato ad una modifica nel 2019, e ora questo divieto verrà abolito totalmente.

Grazie alle proteste dei gruppi pro aborto, la norma è stata modificata, e oggi i medici possono comunicare se l’interruzione di gravidanza rientra nei loro servizi. Solo questo però, perché resta comunque vietato fornire ulteriori informazioni sul come, dove e quando. 

Perché affrontare un aborto è una passeggiata, e farlo senza la possibilità di informarsi come si deve è perfetto, giusto? La situazione è incredibile almeno quanto il fatto che l’articolo 219a sia resistito fino ad oggi. Novant’anni di mancati aiuti, grazie!

Prendere la decisione di interrompere una gravidanza è un momento estremamente delicato, vulnerabile, complicato. Farlo senza la possibilità di poter parlare apertamente con un medico è fondamentale. Chiedere una consulenza sapendo che metà delle informazioni ti saranno nascoste perché sono vietate dalla legge, fa sentire la donna una criminale. E torniamo sempre al solito discorso. La criminalizzazione dell’aborto e la gogna per la donna.

Fortunatamente questa norma verrà abolita, e l’accelerazione di questa decisione è dovuta anche ad un episodio risalente al 2017. La dottoressa Kristina Hänel, fu denunciata e condannata dal tribunale di Gieβen, città dell’Assia, per aver offerto consigli sull’aborto alle sue pazienti e pubblicando sul suo sito personale alcune indicazioni. 

Ripetiamo: la dottoressa Hänel fu condannata per aver pubblicato indicazioni riguardo l’aborto per le sue pazienti.

Secondo la legge tedesca, la dottoressa Hänel è una criminale. Legge che sta cambiando, ma per ora in Germania l’aborto è ancora regolato dagli articoli 218 e 219 del codice penale, inserito tra i reati contro la vita. Il comma 219a rientra in una campagna demografica attuata dal partito nazista nel 1933 per proteggere «la razza ariana». Insomma una legge che forse sarebbe il caso eliminare.

Ad oggi, in Germania è possibile abortire entro le dodici settimane dal concepimento o dopo nel caso in cui la donna sia stata vittima di stupro, sia in pericolo di vita o siano presenti malformazioni nel feto. Ma tutto questo senza la possibilità di acquisire informazioni chiare in merito.

Il nuovo governo, guidato dal socialdemocratico Olaf Scholz, abolirà questo divieto. Parla il ministro della Giustizia tedesco, Marco Buschmann:

I medici devono essere in grado di sostenere le donne in questa difficile situazione senza timore di essere perseguiti penalmente“.

Continua il ministro: “I professionisti che eseguono personalmente tali procedure sono particolarmente qualificati per fornire informazioni in merito – ha sottolineato – e che questo non sia attualmente possibile è uno stato di cose insostenibile”.

Serena Baiocco

Seguici su Metropolitan Magazine