Si è spento oggi, all’età di 80 anni, Germano Celant colui che ha dato un nome all’Arte Povera. Aveva contratto durante un viaggio di lavoro negli Stati Uniti il coronavirus e purtroppo non ce l’ha fatta.
Ad aggravare la situazione sono state le sopraggiunte complicazioni dovute al diabete; lascia la moglie Paris Murray e il figlio Argento Celant.
Germano Celant colui che coniò il termine Arte Povera
Il critico d’arte genovese è noto come fondatore di Arte Povera, movimento artistico basato sulla riappropriazione del rapporto Uomo-Natura e sull’importanza del gesto artistico. Arte povera è uno dei movimenti artistici italiani più conosciuti in ambito internazionale dal secondo dopoguerra.
Arte Povera è un’espressione così ampia da non significare nulla. Non definisce un linguaggio pittorico, ma un’attitudine. La possibilità di usare tutto quello che hai in natura e nel mondo animale. Non c’è una definizione iconografica dell’Arte Povera
Non un artista, ma un curatore di opere
Celant è autore di oltre 50 pubblicazioni, e scritti teorici come Conceptual Art, Arte Povera, Land Art. E’ stato direttore della prima Biennale di Firenze Arte e Moda e della Biennale di Venezia nel 1997 e nel 2015 la sua carriera aveva raggiunto l’apice con la direzione artistica di Fondazione Prada.
Celant non era un artista, ma indubbiamente senza di lui gli artisti dell’Arte Povera non sarebbero esistiti. La definizione di critico gli stava stretta; era un teorico e un curatore, tra i pochi forse in grado di diffondere il Made in Italy nel mondo.
Seguici su facebook