Come cambiano gli orizzonti e il destino che delineano. Lo scorso anno, infatti, GeVi Napoli si è salvata nelle battute finali del campionato al termine di un torneo nazionale faticoso che regalò, comunque, una bella soddisfazione in coda. In questa annata, però, quel “brutto anatroccolo” si è trasformato in un cigno davvero agguerrito che in breve tempo è riuscito a ritagliarsi uno spazio di primo piano all’interno dello stagno della Lega Basket A. Attualmente saldamente nel lotto delle squadre candidate a disputare i prossimi playoff scudetto, la compagine campana ha stupito tutte le avversarie alzando al cielo di Torino la Coppa Italia 2023/24 succedendo a Germani Brescia. Una campagna piemontese perfetta, quella dei partenopei, che hanno messo in fila proprio i vecchi campioni di questo trofeo (Brescia) per poi sconfiggere nella semifinale delle outsider Unahotels Reggio Emilia completando questo meraviglioso affresco mettendo la firma sul capolavoro. I vesuviani hanno battuto nella finalissima Olimpia Milano, i campioni d’Italia in carica chiudendo un cerchio meraviglioso. A tratti clamoroso. La gioia per la conquista dell’allora è ancora tanta (e giustificatissima) nel capoluogo della Campania. Questo potrebbe essere il primo, vero, passo verso la consacrazione definitiva.
Le parole di Grassi, presidente di GeVi Napoli: “Coppa Italia? Io non ho ancora realizzato…”
“Vivo le emozioni in modo molto passionale perché sono tanti i sacrifici che facciamo. Stavo vivendo il sogno che stava per avverarsi. Quando sono andato a Torino, ho detto che stavo per vivere un sogno, breve o lungo, però lo viviamo così. Alla fine, abbiamo vinto, ma ancora non ho realizzato. Abbiamo raggiunto un grande obiettivo riuscendo ad arrivare alla Final Eight, che era il nostro sogno perché io sono convinto che quella sia una competizione in cui entra da ottavo può vincere tre partite secche che, se preparate bene, possono essere vinte. In campionato giochi, comunque, contro corazzate ed è tutto un po’ più complicato – queste le parole di Federico Grassi, presidente di GeVi Napoli, ai microfoni di DAZN –. Prima della finale, pensavo saremmo stati l’agnello sacrificale e a non fare figure davanti a quel palazzetto stupendo e pieno fino all’ultimo posto. Milicic li ha caricati, dicendo che stavano giocando per Napoli, per la storia della città e di un club che non arriva sempre in finale. Dovevamo quindi buttare il cuore oltre l’ostacolo. Il primo quarto è andato bene, il secondo anche, alla fine del terzo e in tutto il quarto pensavo ‘ora crolliamo, è finita, questi muoiono’ e invece siamo arrivati fino alla fine con le coronarie che stavano saltando“.
(Credit foto – Torino Today)
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