Le forti inondazioni che hanno colpito il Ghana orientale hanno costretto almeno 26mila persone ad abbandonare le proprie case. La situazione è particolarmente critica in nove distretti della regione del Volta, al confine con il Togo, dove i militari hanno portato in salvo almeno 8mila persone. Non sono state segnalate vittime.
Le abbondanti piogge dei giorni scorsi hanno causato l’esondazione delle dighe idrolettriche di Akosombo e Kpong, distrutto le colture e molte strade, danneggiato scuole, ospedali, chiese, aziende e case. Le istituzioni e le scuole sono state chiuse. Gli sfollati cercano riparo nelle scuole e nelle chiese, mentre la protezione civile ghanese distribuisce cibo e acqua. I funzionari sanitari di oltre 100 comunità hanno lanciato l’allarme sull’insorgenza di malattie trasmesse dall’acqua.
Fa discutere la strategia adottata dall’Autorità fluviale di Volta (Vra) che, per “garantire l’integrità” delle due dighe idroelettriche, sta sversando l’acqua in eccesso negli impianti sommergendo ulteriormente le aree circostanti. Secondo la Vra la “manovra”, nonostante generi ancora più devastazione, è indispensabile, quindi bisogna procedere con l’evacuazione del bacino di Volta inferiore prima che l’acqua raggiunga la popolazione.