Giacomo Casanova, l’iconico libertino ricordato per le sue vicende amorose, moriva oggi 4 giugno 1798 nella piccola città di Dux (Boemia). Dalla fama intercontinentale e atemporale, il suo non è solamente un cognome: Casanova rappresenta un must nell’identificazione della seduzione maschile. Comunemente ignote le sue molteplici doti: curioso avventuriero; nonché scrittore, poeta, alchimista, esoterista, filosofo e uomo di scienza.
Nato a Venezia il 2 aprile 1725 e figlio di attori, Gaetano Casanova e Zanetta Farussi, presto rimane orfano e viene affidato alla nonna materna. Da qui, l’inizio di una vita segnata da avventure, dissolutezze e sregolatezze. Conclusi gli studi presso la scuola dell’abate Gozzi a Padova, intraprende la carriera ecclesiastica: dapprima chierico; dipoi segretario del cardinale P. Acquaviva. A causa dei suoi comportamenti licenziosi dovrà però presto abbandonare l’incarico.
Giacomo Casanova, l’iconico libertino tra avventure e dissolutezza
Allontanatosi così da Venezia, a lungo viaggerà per l’Europa. Solo nel 1746 farà ritorno nella città natale, acquisendo l’incarico di violinista presso il teatro S. Samuele. Risale allo stesso anno l’incontro con il patrizio, Matteo Bragadin, di cui si narra esser stato salvato proprio dal Casanova: entrato nelle grazie del gentiluomo, il giovane libertino si profila sempre più rampollo dissoluto tra salotti, duelli, teatri, bische, giochi d’azzardo ed amorose avventure. Allo stesso tempo, sarà grande uomo di cultura: noti infatti gli incontri con le più importanti figure del tempo (Jean Jacques Rousseau, Voltaire, Madame de Pompadour, Mozart).
Affiliatosi alla Massoneria troverà subito consenso tra le corti di Caterina II di Russia e Federico II di Prussia. Ma, i suoi continui comportamenti dissoluti ed immorali; il disprezzo nei confronti della religione e l’adesione ai principi massonici lo condurranno di lì a poco all’arresto e alla reclusione nei Piombi. Un anno dopo (1756), con l’aiuto di un detenuto – si racconta – escogiterà la fuga camuffandosi in un casuale visitatore. Il suo sarà un destino avventuriero, cercando consenso di corte in corte, fino a stabilirsi definitivamente al cospetto del conte Waldenstein. Trascorrerà qui i suoi ultimi anni di vita.
Casanova, l’arresto e la fuga dai Piombi
Durante i tredici anni trascorsi a Dux (Boemia), dimenticate le velleità libertine, si dedicherà completamente alla scrittura. Risale, infatti, al periodo del suo soggiorno boemo il postumo “Histoire de ma vie”, un’autobiografia con la quale consegnerà al lettore il proprio essere in continuo contrasto tra il e il non lecito. Le sue memorie, un ritratto morale; una fotografia della vita quotidiana del ‘700. Memorie che sanno di commedia teatrale: giorno dopo giorno, sotto i riflettori dell’alta società, il giovane Casanova indossa una diversa maschera alla ricerca di un’identità che gli appartenga. Chi sia realmente Casanova è, difatti, ancora oggi tutto da scoprire.
Che potesse riscuotere successo, nemmeno lo stesso Casanova se lo sarebbe aspettato; eppure le sue opere influenzeranno moltissimi scrittori (Standhal, Balzac, Foscolo, Hesse) ed il suo personaggio diverrà icona di numerose produzioni filmografiche. I registi Fellini e Scola; gli attori Heath Ledger, Marcello Mastroianni e Stefano Accorsi sono solo alcuni dei nomi a lui ispiratosi.
Annagrazia Marchionni
Seguici su