Il 2 dicembre 1946 nasceva uno dei più grandi geni della moda: Gianni Versace. La sua vena artistica ed estrosa emerge sin da giovane, quando lavorava nell’Atelier di sua madre, Atelier che per molti anni fu una delle Boutique di Versace. Nel 1978, una volta trasferitosi a Milano che Versace esce con la prima collezione donna a suo nome. Un anno dopo viene inaugurata la prima collezione maschile. Il suo arrivo immediato alla fama è tutto imputabile alla sua bravura. Arriva a rompere gli schemi predefiniti della moda tradizionale proponendo per la prima volta materiali come la pelle o la seta. Utilizzando l’arte della Magna Grecia come modello d’ispirazione. Pop, rock e sensuale, così può essere definito un abito Versace. Dopo la sua morte fu la sorella Donatella a prendere le redini della grande casa di moda Versace. Gianni Versace: ecco le creazioni iconiche della moda.
Il logo Versace e i modelli più iconici
La grandezza di Versace si desume già da suo logo: la Medusa. Richiama anche questa la cultura magno greca a cui Versace già si ispira per la sua arte. Medusa che non era né una dea né un mostro ma la donna più bella di atene. Ma forse quello che ha attratto più di tutto Versace è il potere paralizzante di Medusa “chi si innamora di medusa non riesce a sfuggirle” e “Quando le persone guarderanno a Versace”, dirà il designer, “dovranno sentirsi atterrite, pietrificate, proprio come quando si guarda negli occhi la Medusa”. E sicuramente così è stato, perchè lo stile di Versace è così estroso da non poter passare inosservato. Ma vediamo alcuni look iconici che hanno fatto la storia di Versace.
Una delle prime collezioni fu quella del 1982 quando Versace decise di utilizzare un tessuto super innovativo per quegli anni: l’oroton. Un tessuto quasi metallico per creare vesti oro e argento, ma con una vestibilità morbida e leggera. Creò modelli che furono tra i più ambiti. Patty Pravo indossò uno dei modelli di quella collezione per il Festival di Sanremo 1984. Nel 1989 crea le prime camice a stampo barocco che sono amatissime anche da Nelson Mandela, Elton John ed Elizabeth Taylor. Negli anni ’90 decise di prendere ancora una volta come modello l’arte, questa volta però non l’arte quella della Magna Grecia ma l’arte contemporane: è infatti l’arte Andy Warhol ad fargli da musa ispiratrice. Realizza nel ’91 una collezione per omaggiare l’artista.
Gianni Versace: dal vestito bondage degli anni ’90 all’incontro con Lady D
Dai colori accessi e stravaganti utilizzato per l’omaggio ad Andy Warhol Versace decide di passare al total black, accompagnato da alcuni dettagli bondage. Attraverso questa collezione Versace ridà vita alla spilla da balia, utilizzandola in modo estremamente sensuale. Uno dei modelli di questa collezione venne indossato da Elizabeth Hurley sul Red carpet del 1994, per la Premier di Quattro matrimoni e un funerale. Il vestito indossato da Elizabeth Hurley ha preso poi il nome di pin dress.
Nel 1991 Versace incontra e veste Lady Diana. Il loro primo incontro avviene nel 1991, su un set fotografico. In quell’occasione Lady Diana viene fotografata mentre indossa un abito a colonna azzurro, ricoperto di diamanti. Da quell’occasione i due strinsero un forte legame e pare che dopo il divorzio di Lady D tutti abbiano notato il suo cambio look, dovuto in parte proprio alla sua amicizia con Gianni Versace. Dopo la morte di Versace, avvenuta il 15 luglio 1997, tutto è passato nelle mani di Donatella Versace che ancora oggi porta avanti la casa di moda senza farle perdere il tocco personale che ha sempre caratterizzato Versace.
Marta Francesca Esposito
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