In Giappone è stato confermato il rilascio in mare delle acque di Fukushima. L’annuncio arriva dal premier Fumio Kishima dopo una visita presso all’impianto colpito dal terremoto del 2011. L’obbiettivo è la neutralità carbonica.
Il premier del Giappone, Kishida ha confermato il rilascio in mare delle acque di Fukushima. Forte opposizione locale
Fumio Kishida, il nuovo primo ministro del Giappone ha confermato che a breve verrà scaricata in mare tutta l’acqua contaminata e stoccata nella centrale nucleare di Fukushima, l’impianto al centro dalla triplice catastrofe ( il terremoto di magnitudo 9.00, lo tsunami e l’incidente nucleare), del marzo 2011.
Proprio a seguito della visita compiuta presso la centrale nucleare di Daiichi, nella prefettura di Fukushima, il premier ha confermato la decisione già prospettata dal governo precedente.
“Ho sentito che il problema dell’acqua è cruciale e non dovrebbe essere rinviato”, questo è quanto affermato da Kishida ai giornalisti, nel corso del sopralluogo effettuato per verificare lo stato dello smantellamento presso l’impianto gestito dalla Tokyo Electric Power.
C’è però una forte l’opposizione da parte dei pescatori locali e preoccupazione anche da parte della Corea del Sud.
Ecco come si procede alla bonifica
Per raffreddare i reattori degli impianti danneggiati, ogni giorno si aggiungono ai serbatoi circa 140 tonnellate di acqua contaminata, nella quale è presente il trizio, un isotopo radioattivo dell’idrogeno. Lo sversamento è necessario per ultimare il processo di bonifica che durerà anni, Kishida ha però rassicurato che l’acqua immagazzinata non costituisce più un pericolo per l’ambiente.
Nell’area adiacente alla centrale sono già presenti più di mille cisterne, e secondo il gestore della centrale, la Tokyo Electric Power (Tepco), entro l’estate si raggiungerà la massima capacità consentita. In base al progetto presentato lo scorso aprile dalle autorità statali e dalla Tepco, il liquido verrà rilasciato nell’oceano a partire dalla primavera del 2023, e a questo riguardo Kishida si dice disposto a fornire ogni evidenza scientifica sulle attività e il massimo livello di trasparenza per dissipare le varie preoccupazioni.
L’annuncio segue la linea sempre più pressante dell’esecutivo per il riutilizzo dell’energia nucleare, che secondo i vertici del governo servirà al raggiungimento dell’obiettivo della neutralità carbonica (zero emissioni di CO2) fissato per il 2050. Attualmente sono 9, le centrali nucleari in funzione in Giappone. Prima dell’incidente nucleare di Fukushima in Giappone erano in funzione 54 reattori.