Gio Evan dona ai suoi lettori ed ascoltatori “Regali fatti a mano”, nuovo singolo di Giovanni Giancaspro (così registrato all’anagrafe) che accompagna l’uscita del suo inedito libro di poesie “Se c’è un po posto bello sei te” pubblicato da Fabbri Editore il 5 maggio 2020. Più che una canzone, “Regali fatti a mano” è un vero e proprio mantra che richiama i valori più intimi e semplici della vita di tutti i giorni.
Personaggio poliedrico, in primis scrittore e poi cantautore, inizia la sua carriera come artista di strada. Tra il 2007 e il 2014 intraprende un viaggio in bicicletta che lo porta in giro per l’India, per il Sud America e per l’Europa. Studia insieme a maestri e sciamani dei luoghi visitati e viene battezzato appunto Gio Evan da un Hopi (appartenente alla popolazione indigena amerinda) in Argentina.
Gio Evan e il significato poetico dietro “Regali Fatti a Mano”
Come accennato sopra, mantra più che una canzone, il brano è pensato come una formula da ripetere come pratica meditativa. L’obiettivo, per l’autore, è che la sua musica inizi proprio da quei momenti di vita che neanche il tempo potrà mai portare via: piccole azioni il Natale in famiglia o la pasta fatta in casa con la nonna. La canzone stessa è un ricordo e racchiude insieme tutti quei ricordi interminabili che vibrano di spirito proprio e restano nel cuore di noi esseri umani per l’eternità, nonostante l’orologio del tempo.
Alcuni tra i brani più noti di Giovanni sono “Klimt”, “A piedi il mondo”, “Scudo”, “Himalaya Cocktail”, “Joseph Bays”, “Amazzonia“ e tra gli album “Biglietto di solo ritorno“ e “Natura Morta“. A livello di opere ricordiamo i due romanzi “La bella maniera” e “Cento cuori dentro” ed in versi “Teorema di un salto”, “Passa a sorprendermi”, “Capita a volte che ti penso sempre” ed “Ormai tra noi è tutto finito”. Di seguito il video-clip dell’inedito:
Con riferimento al potere della poesia, Gio Evan afferma:
“Il mondo ha guerre nel sangue, fucili nei baci, ha porti chiusi, navi piene di amori nuovi che non trovano terra ferma, qui, nel mondo. Perciò la poesia non può cambiare il mondo, è vero, però può cambiare noi”
E continua:
“Può aiutarci a realizzare i sogni, può cambiare l’approccio del cuore. La poesia, ecco, la poesia non può cambiare il mondo però può cambiare un bambino, una signora, un padre, un giardiniere, noi. E noi possiamo cambiare il mondo”
Fin da piccolo amava scrivere i temi scolastici e non è stato difficile per lui avvicinarsi al mondo della scrittura. Dalla personalità forte e complessa, è un poeta e cantautore vicino alla filosofia della parola-terapia e al lavoro sull’anima tramite l’arte.
Francesca Paladino