Per celebrare l’impegno delle Donne nella Scienza le Nazioni Unite hanno proclamato per l’11 Febbraio la “Giornata Internazionale delle Donne nella Scienza” per promuovere il pieno ed equo riconoscimento delle donne nelle scienze. Non solo 8 Marzo: è ora di sfatare il pregiudizio che le carriere universitarie e professionali scientifiche e tecnologiche siano appannaggio prevalentemente degli uomini. Moltissime sono le donne che rappresentano delle eccellenze nelle scienze per i mestieri cosiddetti STEM (Science, Engineering, Technology and Mathematics).
Ipazia e la Storia
E’ arrivato il momento di dare il giusto riconoscimento al valore del contributo femminile nelle scienze e concorrere ad abbattere i preconcetti sulle carriere STEM. Lungo è il cammino che hanno percorso le donne per aver riconosciuto il loro ruolo nelle scienze con la proclamazione di questa Giornata. A partire dalla storia di Ipazia di Alessandria, prima donna matematica ricordata dalla storia, il cammino delle donne nella scienza è stato segnato troppo spesso da violenze e sangue. Ipazia fu assassinata da fanatici cristiani che la spogliarono, la linciarono con lancio di pietre e smembrarono il suo corpo in pezzi. La sua morte ha sicuramente influito sulla presenza delle donne nella scienza per molti anni.
Poi nel medioevo la Caccia alle Streghe. Le chiamavano streghe ma spesso erano le sagge o guaritrici, herbarie o ostetriche. Donne di scienza, una scienza popolare certo, ma questo era la scienza per quei tempi. Luoghi d’istruzione per le donne furono per alcune donne i Conventi. Qui potevano essere incoraggiate allo studio, e da quei secoli bui emerge qualche nome di donna, come quello della badessa Ildegarda di Bingen studiosa di Botanica.
La prima donna ricordata in una posizione universitaria in studi scientifico è stata la scienziata italiana Laura Bassi nel 1732 della università di Bologna. Nel 1903 abbiamo la prima donna a ricevere il Premio Nobel: è Marie Curie.Anzi Marie Curie di premi Nobel ne riceverà due, uno nel 1903 per la Fisica e uno nel 1911 per la chimica.
“Se vogliamo essere in grado di affrontare le enormi sfide del ventunesimo secolo, da quelle tecnologiche ai cambiamenti climatici, dovremo fare affidamento sulla scienza e sulla mobilitazione di tutte le nostre risorse”, ha detto Audrey Azoulay, direttore generale dell’Unesco. Ha poi aggiunto “il mondo non deve essere privato del potenziale, dell’intelligenza o della creatività delle migliaia di donne vittime di disuguaglianze e pregiudizi profondi”. Tanti gli eventi previsti in Italia e nel mondo.
di M.Cristina Cadolini